venerdì 8 dicembre 2006

Quello che le donne ti dicono

Per la serie "Scene di vita vissuta", ecco un breve racconto liberamente tratto da un episodio occorso ad un amico milanese che citero' con un nome di fantasia: Obongo.

Obongo incontra una ragazza in discoteca, ci balla un po', i due si scambiano qualche effusione ed il numero di cellulare. Dopo una strategica uscita a quattro con la di lei sorella dai capelli color mattone ed un coraggioso amico rapidamente ingaggiato come quarto, il nostro si prepara all'attacco decisivo.
Certo Obongo avrebbe dovuto prestare piu' attenzione ai dialoghi intercorsi durante la cena. Gli erano forse sfuggite alcune frasi, quali: "io sono molto devota alla madonna del Carmine", "io vado in chiesa tutte le domeniche" e "Padre Malachia e' il mio consigliere spirituale"?
Forse era troppo intento a valutare la taglia del reggiseno che prometteva di essere abbondantemente sopra la terza.
Del resto si sa: gli uomini, talvolta, sanno essere pessimi ascoltatori.
Mai quanto il povero Obongo lo fu in quel caso.

Tutto era dunque pronto per la fatidica serata a due.
Un paio di SMS per un breve flirt nel pieno stile del nuovo millennio, fatto di faccine di punti e virgola, parentesi e frasi giuggiolone con malcelati doppi sensi, poi una chiamata e la decisione di vedere un film insieme, a casa di lei.
Obongo comincia a pregustare il sapore della vittoria facendo notare al suo amico, gia' precedentemente immolatosi come accompagnatore della sorella-cozza, come di li' a poco avrebbe inzuppato il biscotto, sfoderato il pitone e via dicendo, producendosi in dozzine di altre squallide metafore da maschio arrapato.
Certo Obongo avrebbe dovuto sapere che porta una sfiga maledetta vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso, ma il gorgogliante livello dei suoi ormoni era in quel momento tale da sviarlo da ogni saggia considerazione.
Se ne sarebbe pentito? Mai come in questo caso.

Obongo raggiunge dunque la ragazza nella sua dimora e la medesima lo invita dritto per dritto in camera sua dove potranno vedere indisturbati il DVD che lei ha noleggiato. A questo punto alcuni giurano di avere udito un "Si tromba!" provenire dalle mutande del nostro.
Obongo non ha mai smentito
Dandosi un formale contegno e sentendosi ormai padrone del campo, Obongo prende posto vicino alla sua nuova (presunta) conquista ed i due, abbracciati sul letto, guardano "Amori, baci e cuori", un mieloso e stucchevole b-movie hollywoodiano tutto lacrime, tradimenti e riconciliazioni, dallo scontato finale.
- Ti piacciono i film romantici? Io li adoro.
- Ah! Non dirlo a me, io mi commuovo sempre.
Obongo pensa che la vile menzogna verra' presto ripagata con sonante moneta, e qualche impaziente bacetto rubato durante la scena in cui Harry confessa a Trisha che John e' il padre di suo cugino malato di tubercolosi, lo convince ulteriormente di cio'.
Verso la fine del film arriva finalmente un bel bacio passionale.
E' la ciliegina sulla torta che Obongo ormai si presta ad assaporare.
Ha vinto, non ci sono dubbi.
Sui titoli di coda, decide di ritirare il premio.

C'e' un momento nella vita di tutti noi in cui ci accorgiamo che qualcosa e' andato storto.
Ad esempio quando abbiamo aggiunto per ore il sale nella pasta e continuando ad assaggiarla ci sembrava costantemente insipida: beh, gli spaghetti aglio, olio, peperoncino e zucchero sono qualcosa che e' andato storto.
Obongo trova perlomeno strano di essere sdraiato nel letto di una bella ragazza, in compagnia della suddetta bella ragazza, nella stanza di questa stessa bella ragazza, con la quale sta limonando ormai da una mezz'oretta buona e di essere ancora completamente vestito. I suoi tentativi di dare sfogo alle pulsioni che, vista la situazione ritiene piu' che ragionevoli, si spengono sul nascere ai puntuali impedimenti di lei.
Obongo sta assaggiando gli spaghetti allo zucchero.
Sput. Sput. Sput.

Capita l'antifona, da quel gran signore che e', Obongo rimette in sesto cio' che rimane del suo autocontrollo e con una gentile scusa decide che e' giunta l'ora per lui di rincasare.
Ma il peggio deve ancora arrivare.
"Certo una donna ha la liberta' di porre il limite dove piu' le aggrada e di ritrarsi, quantunque la situazione che ella stessa ha contribuito a creare, sembri favorevole a piccanti sviluppi" e' l'ultima riflessione che Obongo cerca di fare propria, prima del disastro finale.
Lei, infatti, si irrigidisce e sospetta che Obongo voglia solo consumare del sesso e se ne stia andando poiche' deluso nelle sue aspettative.
Niente male Sherlock Holmes!
E poi si dice che le donne fatichino a capire gli uomini!
Cosa poteva mai aspettarsi Obongo da una serata come questa?
Lezioni teoriche di fisica dei bosoni? Retrospettive sul teatro ellenico?
Eh no! Il povero illuso aveva capito proprio male. Sesso? Giammai!

Il paradossale dialogo che ne consegue, vede Obongo tentare di difendere la sua posizione: si', si aspettava qualcosa, e se a lei non va, pace, amici come prima, ma di certo non si vuole sentire colpevolizzato per questo.
Lei inveisce stizzita, cominciando a farneticare.
- Io sono gia' sposata...
- Beh, se me lo avessi detto prima, forse non ti avrei nemmeno chiesto di uscire...
- Io sono sposata... Con Gesu'!
Obongo e' ateo e questo e' il colpo di grazia.
In quel preciso istante perde gli ultimi due grammi di ritegno rimastigli ed al roboante roteare dei suoi zebedei, finalmente contrattacca:
- Ahhhhh! Potevi dirmelo prima! E chi sono io per competere con Gesu'? Mi chiamassi Budda o Allah, forse avrei delle speranze di portarti a letto! Ma con un avversario simile, quando mai ce la posso fare?

Lei perde definitivamente la brocca, forse non gradendo l'indelicato sense of humour accompagnato dal di lui tentativo di guadagnare la porta e lo ammonisce pesantemente:
- Non devi parlare cosi...
Tutti pronti? Ecco la mirabolante quaterna di capisaldi che Obongo si vede spiattellare in faccia a mo' di rosario dalla nostra eroina, ormai trasfiguratasi in un singolare essere a meta' tra Torquemada e Nostradamus.
- Ricordati che Gesu' ti guarda!
Obongo spaesato da questo primo fendente si guarda intorno, ma ancor'oggi giura che nessuno li stesse spiando.
- Gesu' ti giudichera'!!
Obongo muove un rapido deciso passo, guadagnando la porta, cercando di sfuggire lo sguardo di lei, ora definitivamente invasato.
- Gesu' giudichera' anche me!!!
Obongo, mentre si butta a rotta di collo sulle scale, fa' comunque in tempo a sentire la scoppiettante e degna conclusione a compimento del solenne anatema.
- Gesu' ci giudichera' tutti!!!!
Obongo alla fine della tromba delle scale (ecco il senso compiuto del "Si tromba!" citato prima) aveva gia' cancellato il numero della pazzoide, ma grazie al cielo ha in seguito trovato la forza di raccontare tale storia perche' non ne andasse persa la memoria a beneficio delle future generazioni.

Dove sono ora.
Obongo e' diventato direttore del Centro Professionale per la Proliferazione della Bestemmia in provincia di Arezzo. Ha vinto il premio "Scomunica 2006" con una irripetibile barzelletta sullo Spirito Santo. I pochi che la hanno sentita e hanno riso, sono morti per una misteriosa forma di autocombustione interna.
La ragazza si e' iscritta ad un sottogruppo oltranzista di penitenti scalzi cristiani rigenerati ed ora gira il mondo cercando di convertire qualsiasi cosa le capiti a tiro. E' stata da poco avvistata a Capo Verde mentre parlava del Pentateuco con una locusta.
L'amico ha fondato il Centro di assistenza sociale "Non piu' quarto" dove insegna ai giovani tecniche e trucchi per evitare di finire a fare il quarto a cena con la sorella-cozza di turno.
La sorella-cozza ha finalmente cambiato colore dei capelli: ora sono giallo arenaria.


1 commento:

Claudia - arrenk one ha detto...

Fantastico!!! mi ha fatto venire in mente uno che conosco che ha capito di aver sbagliato qualcosa quando, orgoglioso di sè stesso per essere riuscito nella preparazione di un gustoso gelato alla banana, si è accorto di aver lasciato le banane in bella mostra affianco alla macchina per il gelato!!!