lunedì 26 febbraio 2007

Intervista a Kika Delaños

Un altro personaggio di rilievo si racconta sulle pagine di Obongo Forever. 
Direttamente dalla famosa trasmissione "Domenica bla bla bla", in esclusiva per i nostri lettori, la bellissima soubrette ed opinionista Kika Delaños.

OF: Kika Delaños un nome nuovo nel panorama della televisione italiana, ma già sulla bocca di tutti.
KD: Sì il pubblico italiano è molto caloroso e mi apprezza.
OF: Dai quartieri poveri de l'Havana alle luci della ribalta: ci racconti, com'è avvenuto?
KD: Io a Cuba facevo la barista in un locale, ma non un locale di quelli dove gli uomini vengono a cercare le ragazze per il sesso, ci tengo a precisarlo, non sono mai andata a letto con nessuno per arrivare dove sono arrivata.
OF: Insomma faceva la barista. Cos'è successo poi?
KD: Una notte ho conosciuto il mio fidanzato e il giorno dopo siamo partiti insieme per l'Italia.
OF: Amore a prima vista?
KD: Già: un uomo meraviglioso e molto generoso. Purtroppo dopo un mese ci siamo lasciati perché io non riuscivo a conciliare tutti i miei impegni di lavoro con la vita sentimentale.
OF: L'incontro con Lillo Pappa, il manager delle dive, è stato fondamentale per la sua carriera.
KD: Guardi una vera e propria coincidenza. Io ero ad una festa dove casualmente c'era anche lui e stavo parlando con una amica e ad un certo punto mi è caduta una cosa e mi sono chinata per raccoglierla, in quel momento è passato Lillo e mi ha notata, mi ha detto che non aveva mai visto un sorriso bello e solare come il mio.
OF: E quello è stato il suo lasciapassare per il mondo della televisione dove ha esordito come "Frizzantina" nel famoso programma calcistico "Fallo da dietro". Cosa ricorda di questa esperienza?
KD: Beh, è stato divertente anche se non mi davano modo di esprimere tutto il mio potenziale: lì sculettavo e sorridevo e basta, ma io volevo dimostrare che ho un cervello, non sono solo un corpo [passa Lillo, lei saluta giuliva e si sistema il push-up sul seno siliconato]
OF: Però li ha conosciuto il suo ex fidanzato Carlo Bolsi, il centravanti della nazionale.
KD: Un uomo meraviglioso, molto generoso e poi intelligentissimo, non il solito calciatore bellone.
OF: Secondo il gossip della scorsa estate lei lo ha lasciato dopo sole tre settimane per il petroliere arabo Ahmed al-Khaled di 40 anni più grande di lei.
KD: È stato il classico colpo di fulmine, non preventivato. Per me è stato un po' una figura paterna. Un uomo meraviglioso e...
OF: ... molto generoso?
KD: Lo conosce?
OF: Non personalmente: ho tirato ad indovinare. Kika: dopo la parentesi come Frizzantina, la abbiamo ritrovata in un calendario e poi come opinionista in molte trasmissioni.
KD: Il calendario l'ho fatto per ritrovare me stessa. Non ho niente contro il nudo, ma deve essere artistico. Poi c'è stato un periodo di grande stress dove ho rischiato di diventare anoressica. Poi sono diventata buddista e vegetariana e ora faccio parte dell'associazione che si occupa dei gatti abbandonati e vado nelle trasmissioni perché la gente non dimentichi i gatti abbandonati ed i loro problemi. Fra qualche anno vorrei candidarmi in politica per mettere fine alle guerre e alla fame nel mondo.
OF: Tornando alla sua carriera. La svolta è arrivata con il reality "La grande zuffa", dove ha sbaragliato tutti i concorrenti.
KD: Il pubblico mi ha premiato per la mia semplicità, perché sono esattamente così come uno mi vede.
OF: I maligni dicono che girare perennemente in tanga e ogni tanto in topless abbia aiutato.
KD: Non c'è niente di male nel voler stare un po' più comodi.
OF: Ma "La grande zuffa" è stato girato su una spiaggia norvegese, lo scorso novembre!
KD: Ah, la penisola iberica! Ne conserverò sempre un ricordo bellissimo.
OF: E della relazione con il secondo classificato, il tronista Ricky Vigorelli, cosa può dirci?
KD: Guardi, so già dove vuole arrivare. Quei pettegoli della stampa hanno scritto che io e Ricky siamo stati insieme solo per l'audience.
OF: In effetti la trasmissione ha avuto un picco di ascolti nella notte in cui avete dormito insieme nella "tendona".
KD: È stato un colpo di fulmine. Ricky è un uomo meraviglioso e la nostra è stata una vera storia d'amore.
OF: Ma il giorno dopo la fine del reality lei si è fidanzata con il finanziere Francesco Borghetti Mangozzi, che faceva parte della giuria in studio!
KD: [arrossice] Un uomo meraviglioso, molto generoso, diverso da tutti gli altri, credo proprio che sia il grande amore della mia vita! Mi ha conquistata con la sua intelligenza, con...

[Pooo, po po po, po po, pooo... Squilla il telefono di Kika. Parlotta. Sorride e saltella felice.]

KD: Ho avuto la parteeee!
OF: Una parte in un film? 
KD: Sì, la mia prima parte! Ho fatto il provino il mese scorso; fare l'attrice è sempre stato il mio sogno nel cassetto!
OF: Quindi ha studiato recitazione?
KD: Beh sì, nell'ultimo mese e mezzo ho studiato moltissimo. Non voglio che si pensi che sono andata a letto con qualcuno per avere successo!
OF: Allora chi le ha dato la bella notizia? Chi era al telefono?
KD: Il mio fidanzato. 
OF: Borghetti Mangozzi?
KD: Ma no! Non il mio ex... Era Fulco Doretti, il regista! Non lo conosce? Un uomo meraviglioso, molto generoso...


lunedì 19 febbraio 2007

Intervista a Cosimo Nerdi

Dopo il grande interesse suscitato dallo scrittore e filosofo Fosco Maria Boccancelli in esclusiva per i lettori di Obongo Forever proseguiamo la rassegna delle grandi interviste con Cosimo Nerdi, pluripremiato campione e presidente della Federazione italiana Giochi di Ruolo.

OF: Cosimo Nerdi ovvero il numero uno in Italia per quel che concerne i Giochi di Ruolo, un mondo affascinante sconosciuto ai piu', ma in continua crescita.
CN: Beh fi, ftiamo creffendo...
OF: Come ha detto?
CN: FI, FIAMO IN CREFFITA! Abbiamo fempre piu ifcritti alla Federazione.
OF: Certo... I dati sono dalla vostra Nerdi. Ci racconti: cosa vuol dire essere un campione di Giochi di Ruolo?
CN: Eh, Eh, fpeffo la gente penfa che noi giocatori fiamo gente ftrana [si sistema la spada laser di plastica nella cintura dei pantaloni]. In realta' fiamo perfome normaliffime folo dotate di una grande immaginazione ed una paffione fmifurata per il fantafy.
OF: Quindi lo stereotipo di giocatore un po' bizzarro ed estraniato dalla realta' non e' altro che un triviale luogo comune?
CN: Efatto! [Tira un dado da venti facce sul pavimento e controlla il risultato] Diciaffette... Bene, bene. Anche ftavolta ho paffato il tiro-falvezza! Fa', il mio elfo e' ftato morfo da un Lupo famelico del monte Drang e da allora, ogni fettimana ho il tiro falvezza contro i morfi velenofi.
OF: Nerdi, lei che e' considerato uno dei piu' grandi giocatori di sempre, come si e' avvicinato a questo hobby?
CN: Quando ero pifchello non andavo molto d'accordo con i miei compagni di claffe. Loro facevano cofe ftrane che a me non piacevano molto.
OF: Tipo?
CN: Organizzavano fefte dove i ragazzi cercavano di palpeggiare le ragazze e bevevano alcolici e fi fbattevano con la mufica. Io e Antegaard non eravamo intereffati, vero Antegaard? [gira la testa verso sinistra in cerca di approvazione]
OF: Antegaard?
CN: Non fi preoccupi, lei non puo' vederlo, a meno che non abbia quefto [indossa un anello di quelli che si trovano come sorpresa nelle patatine]
OF: Un anello tipo quelli che si trovano come sorpresa nelle patatine?
CN: Non fia fchok... fccchh... non fia ridicolo! E' un anello diffimulatore di fpiriti compofiti, aumenta le capacita' parafenforiali del 10 percento.... Facchetto delle patatine... Buona quefta! [Ridacchia divertito con Antegaard]
OF: Nerdi, ai non addetti ai lavori i giochi di ruolo appaiono complicati, pieni di regole da leggere e ricordare: cosa ha da dire a tale proposito?
CN: Le folite fefferie. Certo, fe fi vuole attraverfare un bofco incantato con una fola armatura del Pitone Ftregato, fenza contare il maluf di meno tre perche' non fi ha la vifta notturna, non ci fi puo' lamentare fe fi viene attaccati da tre coboldi mutanti e un gargolla delle fteppe. Allora fi puo' tentare di tirare due d8 per limitare i danni all'attacco di forprefa, ma non fi puo' piu' invocare l'incantefimo del Facrificio perche' non e' reverfibile e procura danni folo fui non morti ancora non decompofti. Cofa ci veda la gente di complicato io proprio non lo capifco. 
OF: ... de-com-po-sti [fingo di prendere appunti]. Un'ultima domanda Nerdi: come passa la sua giornata tipo e quanto tempo dedica alla pratica del gioco?
CN: Mi fveglio verfo le undici e mezza, maffimo mezzogiorno e tutta la mattina la paffo a ftudiare; fono ftudente di fenze politiche, anche fe fuori corfo. Poi la mamma prepara il pranzo e la fera mi dedico un po' alla mia collezione di carte di Magic. Penfi che da poco fu internet ho comprato un Drago del Lago di Zong-O-bar per foli 1300 euro! Infine, verfo fera, faccio la folita partitella con gli amici della Gilda dei Guafconi della Valle di Kroog.
[alle nostre spalle si leva improvvisamente un allegro coro]
Tanti auguri a teee, tanti auguri a teee, tanti auguri caro Cosimo, tanti auguri a teee!
OF: Nerdi apprendiamo ora che oggi e' il suo compleanno! 
CN: Fi, oggi compio quarantafette anni.
OF: Auguri da Obongo, il blog delle lande di Forever.



venerdì 9 febbraio 2007

San Benigno da Todi

Finalmente da quest'anno il 13 febbraio, San Benigno da Todi, si festeggerà la Festa dei Bastardi.
Accanto alle classiche feste quali Natale, Befana, Pasqua, Capodanno, Ferragosto e Carnevale e alle già affermatissime feste del papà, della mamma, della donna, della befana, dell'Immacolata, dei morti, della liberazione, del lavoro, di Halloween e degli innamorati, ecco finalmente anche la festa dei Bastardi.
Nonostante la feroce critica mossa il 10 febbraio, in occasione della neonata festa degli Scettici, per i quali "questa è solo un'altra stupida invenzione di qualche furbo pubblicitario per spillare quattrini ai Bastardi e alle loro famiglie", parole di grande elogio sono giunte da tutta italia l'11 febbraio, festa degli Entusiasti, secondo i quali "era ora che anche ai Bastardi venisse riconosciuto il diritto ad un momento di aggregazione e riflessione".

Gli analisti hanno fatto sapere (il 5 febbraio, festa degli Analisti) che si attendono un'impennata nelle vendite di mazze da baseball, petardi, caramelle all'aglio, carte truccate e svariati altri oggetti per bastardate di ogni tipo.
Una nota industria del settore dolciario ha prontamente immesso nel mercato alcune nuove linee di prodotti: gli ovetti Killer ed i Buci.
Questi ultimi sono dei gustosi cioccolatini avvolti in messaggi contententi ingiurie, bestemmie ed oscentità varie.
Per i bastardi più sofisticati è stato approntato il costoso cofanetto da cento pezzi, con perfette imitazioni di cacca al posto dei cioccolatini ed un pezzo di ferro arrugginito al posto della nocciolina.

Particolare soddisfazione è trapelata il 9 febbraio, festa degli Insegnanti i quali, almeno in questa occasione, potranno apostrofare gli alunni, senza incorrere in sanzioni, usando le parole appropriate al posto delle solite locuzioni ipocrite.
L'Italia tutta si appresta dunque a dare il benvenuto a questa nuova festa: padri, madri, bambini, nonne e famiglie tutte si daranno appuntamento sui balconi di casa, per assistere alle sfilate in programma e per un giorno potranno liberamente inveire al grido di "Bastardi! Bastardi!" sventolando bandierine e tirando mele marce e bidet sulla folla festante.

Parole di viva preoccupazione sono giunte il 6 febbraio scorso in occasione della festa delle Femministe.
"Maschio da sempre fa rima con bastardo" hanno puntualizzato le più accese sostenitrici della causa in occasione del tradizionale omaggio alla tomba della Paracadutista Ignota con l'Assorbente.
"Molte donne hanno il fidanzato bastardo e saranno costrette a comprare un regalo il 13 e anche il 14! Senza contare che il 15 è pure la festa del Disoccupato!"

Unica flebile risposta al polverone femminista una nota giunta dalla piazza nella giornata del 7 febbraio, festa dei Menefreghisti: "Sticazzi".

Come si vede dalla foto, qualcuno i "Buci" menzionati in questa storiella li ha inventati per davvero 

martedì 6 febbraio 2007

L'insostenibile leggerezza di Obonga!

Tutti voi almeno una volta nella vita vi sarete chiesti "Che cazzo ci fa una strafica con un ciospo d'uomo?".
Inutile che neghiate, anche io almeno una volta mentre seduta sul cesso cercavo di partorire una coppia di gemelli neri mi sono chiesta cosa ci faceva, ad esempio, una bella sgnoccolona (sebbene tonta) come Valeria Marini con un cesso a pedali come Cecchi Gori.Tutti risponderete in coro che sono i soldi a far si che questo connubio di grazia ed orrore abbia luogo, ebbene io ho le prove che non si tratta (solo) di quelli, perchè ci sono molte belle donne di mia conoscenza che giacciono ogni giorno coi loro compagni piccoli, pelosi, privi di capelli e possibilmente ciccioni oltretutto non troppo abbienti!
NO!!! Non è il soldo che fa si che le strafighe si innamorino di assurdi uomini simili ai personaggi delle comiche di Benny Hill e io ne ho le prove!
Primo principio dell'animo femminile: guardare il fisico e sbavare per i bei giovanotti. Questo principio viene messo in atto da tutte le donne, siamo le prime a sbavare per gli uomini aitanti, sportivi, possibilmente anche ricchi, stronzi e con la faccia da culo.
Secondo principio dell'animo femminile: fare l'esatto contrario di ciò che la logica vorrebbe facessimo... questo è infatti il secondo meccanismo che scatta.
Prestate attenzione (soprattutto voi maschietti) la spiegazione è molto fine ed impalpabile. Il problema infatti è insito nell'animo femminile e nella capacità di seduzione che ciascuna donna ha dalla nascita: una donna, in presenza di un bell'uomo si sente sempre sotto esame, fa gesti calcolati, si mette in posa per mostrare il suo profilo migliore, cerca sempre di essere bella, curata, in forma, intelligente, magra, divertente!
Quando invece una donna si trova in presenza di una ciofeca d'uomo, tende a rilassarsi: esce tranquillamente in scarpe da ginnastica, spettinata e con il trucco sbavato. Si siede al tavolino di un bar e sa che quello scarto d'uomo non potrebbe nemmeno lontanamente pensare di sedurla, soprattutto conciata in quel modo. Si concede di parlare di cose sciocche ma anche di discorsi profondi e sa che lui pende dalle sue labbra anche quando ha i peli talmente lunghi che le sporgono dall'orlo dei pantaloni!
Ahimè quando la donna abbassa la guardia e si rilassa, è anche molto più facile capire cosa ha dentro, cosa nasconde realmente la sua mente femminile deviata, così lo scurnacchiato basso e cicciotto può vedere spuntare in lontananza un piccolo barlume di speranza. Intanto la gentile donzella a cavallo del suo lines seta ali a deltaplano, inizia a pensare che quella sottospecie di salsicciotto in tuta da ginnastica ha veramente un modo adorabile di aggiustarsi gli occhiali sul naso unto e sudaticcio.
Il Wurstel umano inizia a farle delle gentilezze: magari le regala un libro di poesie o la porta a vedere il concerto punk-rock del suo gruppo metal preferito.La soave donnicciola a quel punto pensa che come l'ascolta lui, mai nessuno ha saputo fare; inizia a pensare che quella panciona morbida sarebbe un bel posto dove dormire accoccolati.
La salamella intanto scova da qualche parte una mostra di arte contemporanea, ce l'accompagna e quando la riporta a casa scende per primo per aprirle lo sportello. La scema totale intanto è arrivata alla fase batticuore, quell'uomo non è altro che tutto ciò lei ha sempre desiderato. Scende dalla macchina e fa per salutarlo poi ci ripensa e lo invita a bere un drink, intanto pensa che quelle mani paffute sono della misura adatta a raccogliere i suoi seni duri e tondi.Sa che con lui non si dovrà preoccupare particolarmente della ricrescita sulle ascelle, della sfumatura mal riuscita all'inguine, lui non sembra badare a quelle cose. E mentre nel caldo del suo appartamento, si abbandona tra le braccia Wurstelone, pensa lontanamente ai tempi in cui doveva per forza truccarsi da capo a piedi e vestirsi da velina per uscire con quel figo idiota che non faceva altro che parlare dei suoi bicipiti e dell'istruttore della sua palestra.

L'ipnotizzatore infelice

Obongo era un pacifico quarantenne tutto casa lavoro e televisione.
Ma quando la moglie fece l’errore fatale di regalargli il libro “Houdini in un mese e mezzo” la sua vita si trasformò completamente.
Fino ad allora, infatti, la cosa più vicina all’ipnosi che egli avesse mai conosciuto era lo stato di inebetimento che lo catturava quando seguiva ammirato le evoluzioni notturne di GiOrgia, la nota porno conduttrice di “Notturno con tele Val Policella”, trasmissione della quale era un instancabile estimatore.
Obongo entrò subito in preda ad una mania omni-ipnotica passando tutto il suo tempo alla ricerca del completo sfruttamento delle sue capacità mentali.
Si procurò quintali di materiale nel campo della telepatia; dalle pubblicazioni più famose dei più grandi esperti a quelle palesemente truffaldine e disimpegnate come “Smaschera la vergine con lo sguardo” o “Come arricchirsi in due teleci-mesi”.
Al colpo di fulmine iniziale il Fato beffardo volle che si aggiungesse un casualissimo successo estemporaneo, che ebbe l’effetto di fargli perdere del tutto il lume della ragione.
Chiedendo alla moglie di concentrarsi e di pensare ad un nome egli disse di poterlo indovinare e lo indovinò al primo colpo: Mario! Lo sbigottimento non fu poco, soprattutto da parte della moglie che pensò che sospettasse qualcosa; ma gli eventi le avrebbero poi inconfutabilmente dimostrato che quello era stato solo ed esclusivamente un colpo di fortuna, assestato, in verità, dalla sfiga.
Obongo si gettò allora a capofitto sulla percezione mentale visiva delle carte, sperimentandola in occasione delle sue abituali partite di poker, alle quali i suoi compagni si dimostravano sempre più interessati e non certo per amore della telepatia.
“Rilancio di mille...”
“Ci sto! Tanto prevedo che tu stia bluffando... Acc... Era una donna... Cavolo l’avevo vista, ma era semicoperta... Ti fai furbo, eh... Tieni le carte strette perché sai che le posso leggere col pensiero...”
Gli amici annuivano fingendosi consapevoli delle sue capacità: “Almeno le carte un po’ strette me le vorrai far tenere!”
Ma ciò che veramente lo tormentava era di riuscire ad ipnotizzare qualcuno.
Aveva letto sul libro “A me gli occhi, t’addormento in tre rintocchi” che la resistenza offerta da chi viene ipnotizzato all’ipnotizzatore era proporzionale alla sua intelligenza e ciò lo sospinse ad iniziare i suoi tentativi da soggetti che lui riteneva mentalmente abbordabili.
Cominciò dalla moglie, una casalinga con la terza media, e fallì a dir poco miseramente: dopo averle fatto osservare oggetti oscillanti di ogni forma e colore per sette ore e un quarto la povera donna ebbe infatti un attacco epilettico e per poco non ci lasciò le penne.
Rintracciò allora il suo vecchio compagno di scuola Checco Treppolini, famoso rompipalle, asino, lancia-pezzi-di-carta e altro, ma soprattutto noto in tutto il paese per avere risposto alla domanda del professore di chimica “In quanti stati si trova l’acqua in natura?” con un lapidario “Due: calda e fredda.”, e per esserci rimasto malissimo dopo avere scoperto che così non era.
Anche stavolta non funzionò, vuoi per l’inesperienza del pur volenteroso Obongo, vuoi perché Checco si distraeva cercando di centrare il pendolino con lo sputo.
Scese ancora di livello e fu la volta di Nerone, il suo cane Yorkshire, che tentò di ipnotizzare facendo dondolare il suo osso di gomma. Buca. Sempre più disperato, tento ancora con un gatto, un topo, un anguilla delle valli di Comacchio viva, con una morta, con una cozza, con un afide, finché un giorno la moglie passando in salotto non lo trovò completamente addormentato di fronte allo specchio, con il volto paralizzato in un sorriso di soddisfazione all’angolo della bocca colante di bava.