lunedì 4 settembre 2017

Tre

Obongo va in piscina al suo primo giorno nel villaggio vacanze.
Un cartello avvisa che l’orario di apertura è ristretto dalle 9 alle 12 e poi dalle 15 alle 18.
Un po’ sorpreso da questa risicata fascia oraria chiede lumi al bagnino.

- Scusi, ma è vero che si può venire solo in questi orari?
- Ma no, ma quando mai!
- Ah, allora l’avviso è sbagliato?
- Avviso? Quale avviso?
- Quello.

Obongo indica a 50 centimetri dal punto in cui il bagnino troneggia tutti i santi giorni a bordo vasca.
Il nostro osserva l’avviso per la prima volta in vita sua e lo soppesa con curiosità; piccoli movimenti delle labbra suggeriscono che lo stia leggendo. Arriva un rapido verdetto.
Straaaappp!

- No, no, tranquillo. Tutto sbagliato. Chissà chi l’ha lasciato lì... [accartoccia gli orari farlocchi e ridacchia divertito]
Bene; allora gli orari esatti quali sono?
- Io inizio alle nove e stacco alle sei. Però faccio pausa da mezzogiorno alle tre.

Ecco uno di quei rari casi in cui Obongo fa uso della laurea in matematica.
Per sicurezza rifà i calcoli tre volte.
Diciamola tutta: quattro e alla quarta usa pure le dita.
Certo del risultato ottenuto, lo condivide.

- Ma allora l’avviso è giusto: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Il bagnino resta impietrito.
Con espressione indefinibile si fissa le mani che stringono l’ex avviso divenuto cartaccia.
Una palla di fieno rotola da parte a parte attraverso il lobo frontale.
Un rivoletto fluido gli cola impietoso da un orecchio.
All’improvviso, riparte.

- Eh già, se la mettiamo così, allora era giusto.
- Che fa, lo riattacca?
[osserva la palla di carta, valutandone la stirabilità] No, non c’è bisogno, tanto qui apro e chiudo io.

Obongo si congeda e prosegue un po’ perplesso, sperando che il bagnino nuoti meglio di come ragiona e che il villaggio disponga almeno di un tavolo da ping pong, altro suo hobby, visto che l’uso della piscina è consentito solo a piccole dosi.
Ah, già, il ping pong! Ci sarà?
Per una sua strana forma di bevenolenza nei confronti del genere umano, Obongo ritenta la fortuna, approcciando il sagace bagnino una seconda volta.

- Scusi, già che ci siamo, sa mica se c’è un tavolo da ping pong nel villaggio?
- Piiinnnng?..... [sforzo notevole] ... Poooonng?... [sforzissimo]
...
- No. Mi spiace. Sicurissimo, non c’è.
- Ah, peccato. Va beh, grazie per l’informazione.

Arrivate le 18, la piscina chiude. Con poco altro in programma per la giornata, Obongo decide di fare un giro per il villaggio alla ricerca di qualsiasi altra cosa potrebbe essere utile per occupare alcune delle molte ore di vacanza ancora a disposizione.
Villaggio non proprio enorme, ragion per cui gli bastano pochi metri di passeggiata per trovare l’area dedicata al ping pong, probabilmente allestita nel breve lasso di tempo occorso dalla testimonianza del bagnino da zelanti animatori spioni.
O forse sempre stata lì, magari corredata dall’avviso “Qui si gioca a ping pong”, prima che un misterioso vandalo lo distruggesse per imprecisati motivi [ma guarda sti campi da bocce sopraelevati! Ma chi li ha messi su così? Sono troppo corti... E poi la retina in mezzo? Blocca tutti i tiri!... E, va là, cosa c’è scritto qui? Straaaappp!]

E se ancora il bagnino non fosse stato aggiornato, può sempre leggere il titolo di questa storia per verificare che sì, i tavoli da ping pong nel villaggio c’erano, e conoscerne inoltre l’esatta dotazione.