sabato 28 dicembre 2013

L'ano Malo

Fra tante storielle scritte con il culo, eccone una scritta con il culo come protagonista.

Questa è la storia di Malo, un ano.
L’ano Malo è un personaggio particolare, un tipo inconsueto.
Di animo nobile, l’ano Malo è fondamentalmente un tipo retto, puntuale nell'assolvere il compito a cui è preposto: nelle sue funzioni, infatti, solo di rado ha dei problemi digestione.
In genere flessibile, può passare rapidamente dalle larghe vedute all'essere un tipo stretto, dotato del coraggio necessario per prendere una situazione di peto, non mancando di darsi qualche aria.
Per quelli che non lo conoscono bene, visto il luogo isolato dove alberga, ama presentarsi con una bella stretta di ano.
Il suo compleanno è il 31 Dicembre, data nella quale tutti si congratulano con lui augurandogli “Buon Ano”.
L’ano Malo è l’ultimo discendente di una famiglia di ani, che nel corso degli anni ha sempre ricoperto questa particolare funzione, per sfintere generazioni.
Molti credono che il nostro sia privo di sentimenti; in realtà lui ha una cotta per una ciambella, che ha invitato ad uscire migliaia di volte, sfortunatamente senza successo.
Per quanto i due condividano una morfologia assai similare, è cosa nota che non tutte le ciambelle escono col buco.
Ad oggi l’unica relazione che gli si attribuisce è con una tale Lina Vase.
Come tutte le altri parti del corpo, pure lui vive attaccato ben saldo ad un essere umano.
La maggior parte degli arti, organi interni e cartilagini tendono ad ignorarlo bellamente, per via della sua funzione, ritenuta poco gratificante.
Una volta qualcuno aveva sparso la voce che Malo facesse proprio un lavoro di merda.
La reazione di Malo fu così violenta che quasi gli venne un anourisma.
Si mise a strillare: “Parti del corpo! Organi! Statemi tutti bene ad ascoltare!”
“Non anoiarci con i tuoi discorsi” [sprezzanti]
“No miei cari, ora veniamo anoi: chiappensato di mettere in giro questa cosa del lavoro di merda?”
“Ma nessuno dai, nessuno di noi ha detto una roba simile” [fanno lo gnorri]
“Non prendetemi per il culo”
“Difficile…” [risatine]
“Non prendetemi… in giro: chi è stato?
“Guarda nessuno davvero: questa cosa l’hai supposta da solo” [sempre meno interessati]
“Ok, adesso vi faccio vedere io se il mio lavoro è importante o no”, disse Malo stipsito.

Analizzata la situazione, Malo si mise in sciopero quel giorno a tempo indeterminato; si chiuse in se stesso, decidendo in modo tassativo di smettere di essere lassativo.
Dopo qualche giorno, le parti del corpo iniziarono a mostrare i primi segni di cedimento.
“Ma che combina Malo, non lavora più?”
“Ha organizzato uno sciopero costì, pare”
E di fatti Malo aveva giurato a sé stesso che questa proprio non l’avrebbe fatta passare.

Dopo dieci giorni, le parti del corpo sfiancate lo pregarono di aprire uno spiraglio, nelle trattative.
“Va bene, ma d’ora in poi mi chiamate Capo, d’ora in poi qui comando io. O così, o niente”.
La resa seguì presto, quando si stava profilando il peggio per il corpo intero.
L’ano Malo fu così proclamato il Capo di tutte le parti del corpo, all'unanimità, in segno di gratitudine per il suo eccellente benché oscuro lavoro.

L’ano Malo ha insegnato ai posteri che per fare il Capo basta uno che sappia fare lo stronzo (*).

(*) Il finale è preso in prestito da una vecchia barzelletta, tutto il resto è originale