Questa e' la storia di un Obongo, sicuramente un gran bell'Obongo, alto, moro e con un sorriso capace di stendere una buona meta' della popolazione femminile che vi si imbatte.
Un Obongo dall'accento francese, vestito alla moda, adeguatamente profumato, che non si perde un numero di Trendy Man, che va in palestra ed ascolta sempre la musica con le cuffiettine nelle orecchie, ad ogni ora del giorno e della notte.
Un vero tombeur de femmes, per il quale il titolo di questa storia potrebbe suggerire facili doppi sensi.
Un Obongo che sarebbe proprio un esemplare di maschio perfetto, se non fosse per quella palese limitazione di capacita' encefalica che ne destruttura l'immagine in maniera inesorabile presso le persone di normale intelletto: per farla breve, un vero e proprio tonto.
Un giorno Obango, il coinqulino di Obongo, lo chiude inavvertitamente fuori di casa, poiche' i due non si sono accorti che dal mazzo di chiavi di quest'ultimo manca la chiave della serratura principale (che da qui in poi chiameremo chiave A), l'unica delle due presenti in grado di garantire la sicurezza dell'appartamento.
Obongo si altera con Obango, reo a suo avviso di essere una sorta di fanatico della sicurezza, ed asserisce che non vi e' alcun bisogno di fare un doppione della suddetta chiave A: lui non ha mai chiuso a chiave e non gli e' mai capitato niente di spiacevole.
Obango timidamente insiste che sarebbe bene fare il doppione della chiave A, per poter entrambi chiudere la porta in maniera adeguata, ma Obongo dice no: l'esperienza gli ha insegnato che e' solo un'inutile perdita di tempo.
Chiaramente dopo un paio di mesi l'appartamento viene svaligiato e per una forma di sostanziale giustizia divina a farne le spese maggiori e' proprio Obongo che si ravvede ed insiste ora che venga fatta immediatamente una copia della chiave A.
Meglio tardi che mai.
Obango deve partire per le ferie e lascia il suo mazzo di chiavi ad Obongo.
Un mazzo senza troppe complicazioni: due serrature, due chiavi, delle quali una sola gia' in possesso di Obongo, ovvero la chiave B. La scelta della chiave A dovrebbe essere automatica.
Al ritorno pero' la spiacevole scoperta: Obongo ha fatto il doppione della chiave B.
Per capirci: Obongo e' ora in possesso di due copie della chiave B e ancora zero della chiave A.
Una classica svista; poteva succedere a chiunque!
Obango gli spiega allora che non e' la chiave B della quale e' necessario fare una copia, bensi' della A: Obongo annuisce e ritenta.
Il fato beffardo pero' ci rimette lo zampino ed Obongo fallisce nuovamente: a suo avviso la spiegazione di Obango era confusa. Obongo dice di essere stato sviato poiche' gli e' stata indicata la chiave da non copiare, invece che quella da copiare.
Per chi avesse perso il conto, riassumiamo la situazione delle chiavi in possesso di Obongo: 3 esemplari della B e ancora inesorabilmente zero della chiave A.
Obango si fa ingenuamente convincere a lasciare il mazzo nelle mani di Obongo, che ad un timido: "Ma preferisci che la faccia io la copia?", risponde con vigore: "Ma scherziamo, mica sono cosi' stupido da non saper fare la copia di una chiave!"
Per una strana e sicuramente avversa congiunzione astrale pero' il terzo tentativo non ha esito diverso dai precedenti, nonostante Obango si fosse premurato di indicare stavolta la chiave giusta da copiare e non quella da non copiare.
Obango si fa ingenuamente convincere a lasciare il mazzo nelle mani di Obongo, che ad un timido: "Ma preferisci che la faccia io la copia?", risponde con vigore: "Ma scherziamo, mica sono cosi' stupido da non saper fare la copia di una chiave!"
Per una strana e sicuramente avversa congiunzione astrale pero' il terzo tentativo non ha esito diverso dai precedenti, nonostante Obango si fosse premurato di indicare stavolta la chiave giusta da copiare e non quella da non copiare.
Ricapitolando, per chi non fosse in possesso di un pallottoliere: le chiavi in possesso di Obongo sono ora quattro (quattro!) del tipo B e ancora nessuna stramaledettissima chiave A.
Per gli amanti della statistica possiamo aggiungere che Obongo e' stato sfortunato.
Se avesse semplicemente tirato ad indovinare, la probabilita' di centrare almeno una volta la chiave giusta nei tre tentativi effettuati sarebbe stata di sette su otto (un sonante 87.5%), mentre il suo ragionare e scervellarsi su quale chiave copiare lo hanno indotto verso l'unica possibilita' sfavorevole.
Possiamo asserire senza indugi che un qualsiasi rappresentante del regno animale puntando il muso, una zampa, una chela o il pungiglione verso una delle due chiavi, avrebbe quasi certamente battuto Obongo nella corsa alla chiave A.
L'intricato problema che dalle origini dell'eta' del ferro ad oggi ha appassionato schiere di scienziati, ovvero come copiare una chiave, ha trovato finalmente soluzione quando Obango ha ripreso possesso del suo mazzo di chiavi, dal quale ha sfilato la chiave B per consegnarla nelle mani di Obengo, amico di Obongo ma, a differenza di quest'ultimo, portatore sano di cervello.
Obengo e' riuscito nell'ardua impresa al primo tentativo, senza incrementare di ulteriori unita' il gia' congruo numero di chiavi B in possesso del nostro affascinante eroe.