mercoledì 2 settembre 2009

Sbagliando si impara

Errare humanum est...

Questa storia comincia in una palestra dove due squadre si affrontano in una partita di pallavolo.
Il giovane Obongo si appresta a battere carico di adrenalina sentendo il peso della responsabilità di un tie-break giocato sul filo di lana.
Non un'artista della precisione, Obongo è comunque un discreto fabbro nel pestare la palla. Decide che è il momento di prendere un rischio e di tirare forte.

Fischio dell'arbitro.
Concentrazione.
Auto alzata.
Battuta al salto.
Impatto con la palla.
Cannonata.

Risultato: un perfetto servizio di rara potenza talmente indovinato che il povero ricevitore ne viene addirittura colpito.

Apoteosi. Festeggiamenti. Applausi. Adrenalina a palla.

Obongo torna in zona di battuta.
"Che si fa ora?", lo interrogano le voci nella sua testa.
"Abbiamo realizzato il punto e concretizzato un piccolo vantaggio, adesso è meglio battere con un po' più di sicurezza e lasciare che sia l'avversario a dover rischiare" suggerisce la Vocina Saggia.
"THUD! Prendi questo, vecchia babbiona!" replica la Vocina Temeraria zittendo la Saggia con un cazzotto.

Fischio dell'arbitro.
Concentrazione [occhio un po' invasato dal recente successo]
Auto alzata [sembrerebbe un pelino alta]
Battuta al salto [fumo che esce dalle orecchie con ringhio annesso]
Impatto con la palla [quasi perfetto]
Cannonata P A U R O S A.

Risultato: missile aria-aria che si infrange sul muro della palestra senza neanche rimbalzare una volta.

L'approssimativo gesto atletico stava per centrare in pieno un povero spettatore che assisteva all'incontro dal lato opposto a quello dal quale Obongo aveva battuto (distanza stimabile in buoni 25 metri).

... Perserverare autem Obongum.

Anni dopo il tentato omicidio, forte di tanta esperienza maturata in altrettanti allenamenti e partite, Obongo si trova in spiaggia per l'esordio ai campionati italiani di beach volley insieme all'amico e compagno di avventura Obongao.
Protagonisti di un torneo di qualificazione indecoroso, vengono miracolosamente ripescati e si trovano dunque a fronteggiare una delle teste di serie del torneo nel tabellone principale. Inaspettatamente i due Obonghi fanno partita e tengono botta fino quasi alla fine.
Obongo gasato come non mai va in battuta nel pieno del furore agonistico e si convince che è il momento buono per prendere un rischio.
La battuta che ne scaturisce è un ace imprendibile che scheggia la riga.

Apoteosi. Festeggiamenti. Applausi. Adrenalina a palla.

Obongo torna in zona di battuta.
Sottorete Obongao segnala gli schemi.
Solite vocine.
"Propenderei per una battuta di sicurezza. Ora gli avversari sono in difficoltà, serviamo una palla a velocità media in modo che debbano faticare per fare il punto", esclama convinta la vocina Saggia.
"ROCKANDROLL!!!" strilla la vocina Temeraria, così forte che Obongo non sente nient'altro e batte.
Si, come avrete già intuito, anche in quel caso l'impatto col pallone non fu del tutto ineccepibile.
Sarà perchè in spiaggia non c'erano muri abbastanza vicini che battuta umana potesse colpire senza un rimbalzo, sarà perchè Obongo aveva imparato dai propri errori, questa volta il secondo missile non andò a vuoto, schiantandosi bensì, nel pieno della sua scellerata corsa, sulla nuca dell'inerme Obongao.

Il cappellino semidivelto, gli occhiali da sole a penzoloni da un orecchio e l'espressione sconsolata dell'Obongao ferito resero chiare ad Obongo due cose: era ora di esplorare altre misure di potenza al servizio oltre "Forte" e "Fortissimo" e, soprattutto, se proprio doveva liberarne uno di violenza spropositata il bersaglio umano regalava le soddisfazioni migliori in termini di risate.