mercoledì 27 dicembre 2006

Il giullare Mestuccino

Si narra che in uno sperduto reame in un’epoca oramai remota vivesse il re Bored, il quale nonostante fosse ricchissimo aveva un problema: sua moglie, la regina Musona era, come del resto lui, perennemente tediata poiché già possedeva tutto e non sapeva più cosa desiderare dalla vita.
Nulla sembrava poterla salvare dalla noia e dalla tristezza ed ella sprofondava sempre di più in una macerante angoscia che finiva per contagiare anche lo sventurato Bored.
Un giorno al re venne una brillante idea. Decise di bandire un concorso per giullari di corte e di promettere una smisurata fortuna a chi avesse risollevato il morale della consorte.
Per evitare giullari da quattro soldi e per garantirsi un alto livello della competizione mise una piccola clausola alla gara: la pena di morte per coloro che non fossero riusciti a sollazzare Musona.
Nonostante il grande pericolo moltissimi giunsero da ogni dove allettati dalla possibilità di realizzare un enorme guadagno e, uno dopo l’altro, ricevettero udienza.
Tra i più accreditati vi era Spensierello, un giullare bravissimo nel fare le imitazioni di tutti gli animali, il quale normalmente faceva ridere con la semplice imitazione dell’essere umano.
La regina era però un tipo tosto, e non bastarono il cane, il gatto, il tacchino, il gufo, la tartaruga, il bufalo, il tordo stordito, il rinoceronte da competizione, il cinghialetto nano, la mucca viola del cioccolato, il proteo, l’ippocampo, l’ippogrifo, il buzzoragno imperiale da caccia e via dicendo.
Disperato Spensierello stava esaurendo il tempo a sua disposizione e giocò quindi la sua ultima carta; si produsse in una serie di rumorosi venti a tempo di samba e bossanova che mandarono letteralmente in visibilio il pubblico, ma non la regina, la quale evidentemente non aveva capito che si trattava della puzzola brasiliana e lo mandò dal boia.
Tentò quindi Gommettone, un famoso giullare del reame accanto, noto per le sue abilità di contorsionista. Cominciò il suo numero grattandosi un orecchio con il piede, ma non ottenne neanche un accenno di sorriso da parte della regina. Si lanciò allora in uno dei pezzi più difficili del suo repertorio toccandosi contemporaneamente il naso con un alluce, l’orecchio destro con l’altro alluce e l’orecchio sinistro con l’altro alluce ancora. Un numero allucinante, che non piacque comunque all’imperterrita Musona la quale gli fece amputare tutti gli arti e lo diede in pasto ai leoni.
A questo punto furono in molti a spaventarsi e ad abbandonare l’impresa che sembrava assumere proporzioni titaniche. Non Trastullicchio però; quindici volte giullare del regno, nove volte giullare europeo e sette volte giullare mondiale (otto, se una volta non fosse stato trovato positivo al controllo anti doping).
Trastullicchio si fece avanti e iniziò a sparare una tale valanga di cazzate che molti dei presenti si fecero la pipì addosso (gli uni sugli altri) ed alcuni addirittura morirono strozzati dal loro stesso riso (in quel reame si mangiava solo il terribile riso Sasso con chicchi da 3 etti l’uno).
Trastullicchio stava quasi per essere portato in trionfo dai presenti quando nello stupore generale tutti si accorsero che Musona era molto accigliata e assai nervosa; il povero giullare venne impalato nel cortile interno del castello.
Nello sconforto generale nessuno aveva più il coraggio per osare, quando inaspettatamente si fece avanti Mestuccino, il giullare più fallito del quale si avesse notizia. Senza lavoro ormai da molti anni non era mai riuscito a terminare una barzelletta perché scopriva il finale a metà della stessa, non sapeva fare una smorfia che facesse ridere neanche un neonato ed era incapace di far roteare più di una palla alla volta tra le mani: era la vera sintesi della sfiga fatta a uomo.
Molti considerarono il suo tentativo un deliberato gesto suicida visto che il povero Mestuccino navigava in pessime acque e ben poche erano le sue speranze di riuscita.
Come Mestuccino iniziò il suo monologo la percentuale dei suicidi nel regno s’impennò all’istante e molti dei presenti ricorsero ai tappi nelle orecchie per evitare il peggio.
Il re, che già versava in uno stato di perenne ansia, era purtroppo impreparato ad un simile cataclisma di umor nero e non resse che pochi minuti, prima di gettarsi dalla torre. Al rumore di ossa spiaccicate che giunse dal pavimento del cortile avvenne l’inverosimile: Musona corse ad affacciarsi e mentre tutti pensavano volesse raggiungere il defunto marito, scoppiò invece in una colossale risata della durata di quattro ore e trentotto minuti (nuovo record olimpico), al termine della quale incoronò vincitore Mestuccino.
La cerimonia di premiazione fu però effettuata in forma privata nella stanza da letto reale, mentre il popolo dava degna sepoltura allo sventurato re.

giovedì 21 dicembre 2006

Dicembre 2158, esce "Natale su Plutone"

Anche quest'anno, puntuale come sempre, arriva sugli schermi il classico film di Natale dei pronipoti dei fratelli Vanzina.
Scartata l'ipotesi Antartide ed avendo esaurito tutte le altre possibili ambientazioni sul pianeta, gli sceneggiatori hanno pensato di spostare l'azione altrove, pur senza uscire dal sistema solare, per non spiazzare troppo gli spettatori, poco abituati ai colpi di scena in tali pellicole.
Si preannuncia comunque un film all'insegna dello scoppiettante divertimento, con il duo Aurelio Boldi e Vladimiro Desica ancora una volta in grande spolvero.

Noi di Obongo Forever abbiamo intervistato per i nostri lettori il regista Anacleto Vanzina ed uno dei protagonisti, Aurelio Boldi.

OF: Vanzina quali sono le novita' salienti del suo ultimo film?
AV: Beh, anzitutto l'ambientazione. Quest'anno siamo andati a girare su Plutone...
OF: Questo si era intuito. Per il resto?
AV: Beh, per portare una ventata di aria fresca nella storia, quest'anno siamo andati a girare su Plutone...
OF: Non pensa che il pubblico dopo quasi due secoli possa di colpo stancarsi di queste produzioni?
AV: Mah, non penso. Il pubblico ammira molto quello che facciamo ed il botteghino ha sempre premiato il nostro sforzo di creare un prodotto ogni volta diverso e comunque divertente.
OF: Diverso?
AV: Le ho gia' detto che abbiamo girato su Plutone?
OF: Alcuni critici hanno puntano il dito contro il film tacciandolo di essere colmo di volgarita' gratuite. Come risponde a tali accuse?
AV: Volgarita'? Ma mi facciano il piacere! Ci sono due o tre battutine colorite, niente piu'.
OF: Si riferiscono, ad esempio, alla scena in cui il personaggio interpretato da Desica, urtato dal fatto che la di lui consorte transiti di fronte alla televisione durante il derby Roma-Lazio, la apostrofa in malo modo: "Abbrrutta fija dena grandissima *BEEP*, ma vvedi d'anna' a *BEEP*, pezzo de *BEEP*, ma vatt'aappia' 'nder *BEEP*, te e tutti li *BEEP* tua e de tu madre de tu nonna e de tutta a famija tua!"
AV: E' la battuta migliore del film. Vedesse quanto ridono in sala.
OF: Pero' ammetta: la battuta e' gratuitamente volgare e lo stile non esattamente originale.
AV: ...Plutone...

OF: Aurelio Boldi questo e' il suo decimo film di Natale con i Vanzina; lei non viene meno alla tradizione della sua famiglia.
AB: Guardi questo e' un luogo comune che vorrei sfatare una volta per tutte. Noi della famiglia Boldi siamo da sempre attori comici versatili e creativi ed il ruolo di macchietta dei film natalizi ci va stretto.
OF: Quindi lei si sente intrappolato nello stereotipo imposto dal personaggio dei "film-panettone"?
AB: E' lo scotto che devo pagare per il successo. Le assicuro pero' che il mio pubblico, quello vero, mi ha apprezzato molto anche in "Brodo di cipollino" dove ho potuto fare sfoggio delle mie poliedriche qualita', recitando una parte molto impegnativa.
OF: Ce ne parli, la prego.
AB: Ero un milanese supponente al quale un romano burino tromba la moglie.
OF: Tornando a Natale su Plutone, il suo rapporto artistico con Vladimiro Desica funziona da sempre alla perfezione: avete messo a punto qualche gag in particolare per questo film?
AB: Si. Nella scena del bagno turco Vladimiro mi schiaffeggia sulla chiappa destra invece che sulla sinistra. Era da "Natale in Kirgikisthan" di sei anni fa che non succedeva.
OF: Non si sente mai frustrato nel girare le solite scene in cui le tirano una secchiata d'acqua mentre si trova seduto sulla tazza del cesso o a recitare sempre la solita battuta "Ueee pirlone!"?
AB: Un artista sa come rinnovarsi anche all'interno del solito cliche'.
OF: Ad esempio.
AB: Quest'anno ho recitato la battuta usando una "e" meno del solito, per uscire un po' dagli schemi. "Uee pirlone!". Non mi dica che non se ne era accorto? Suona tutta in un altro modo.

Natale su Plutone, dei fratelli Vanzina, sara' nelle sale di tutta Italia da domani.
I cugini Pinco e Pallino Cecchi Gori hanno nel frattempo annunciato l'uscita del loro prossimo film prevista per Aprile 2159. Con questa pellicola i due sperano di aprire un filone completamente nuovo nello stanco panorama della commedia all'italiana.
Le poche indiscrezioni trapelate sulla trama parlano di due personaggi in antitesi, un manager di Abbiategrasso ed un ristoratore di Trastevere, che incontratisi in vacanza cercano l'uno di concupire la moglie dell'altro, tra scoppiettanti risate a base di schiaffoni, rovinose cadute, tette, culi e volgari doppi sensi.
Titolo del film: Vacanze di Pasqua.

lunedì 18 dicembre 2006

Il pelo non è più un nemico

Ricordate tempo fa? Quando nelle poche pubblicità dedicate alla depilazione femminile, ancora c'era il coraggio di mostrare i volti contratti dal dolore? Quando si vedevano lacrime e sudore e si presentava quale innovativa cura al rossore post ceretta una miracolosa crema lenitiva o un unguento anti-ricrescita studiato dai sapienti monaci tibetani in esilio in Burundi?

Oggi la depilazione non è più un problema!

Questo è lo slogan dei numerosissimi spot urlati a gran voce da donnettine magrissime emancipate con quindici metri di gambe da depilare e neppure un pelo in bella vista! Si, perchè di donne coi peli, i peli veri, quelli che crescono nelle gambe e sotto le ascelle di vostre madri, vostre sorelle e delle vostre fidanzate, in tv non se ne vedono! Ora mi domando il motivo di siffatta pudicizia, visto che non temono di mostrare un bimbo seduto sul water mentre defeca tappandosi il naso per la puzza! E nemmeno si vergognano di mostrare cucine unte e bisunte che nemmeno il mio cane oserebbe metterci mano... pardon, zampa! Si vedono assorbenti igienici innaffiati da liquidi azzurri, donne occhieggiare la loro plin-plin, ma MAI, e dico MAIIII un pelo!
Questo perchè le donnine della pubblicità di peli non ne hanno proprio, ecco perchè sono così orridamente sorridenti, anche quando dopo aver steso la striscia di ceretta, strappano con gesto deciso. Anche a me la ceretta non fa male, se sulla gamba non c'è l'ombra di un pelo! Ecco perchè non bisogna credere a tutto quello che dice la pubblicità, vostre madri e vostre sorelle, e anche le vostre fidanzate NON sono in grado di ridere e sorridere quando si fanno la ceretta, e nemmeno quando utilizzano quel terribile aggeggio meccanico denominato Silképil. Non sorridono perchè loro non sono il frutto di accurati incroci di razze, selezioni naturali, e coltivazioni in laboratorio, loro i peli ce li hanno eccome! Come la sottoscritta e come tutte le donne normali sulla faccia della terra, salvo alcune che non si depilano le cosce perchè hanno i "peli biondi", e non si rendono ahimè conto che i peli sono si biondi, ma sono anche lunghi 60 cm cadauno!

A questo proposito, desidero portarvi a conoscenza di un fatto increscioso che in pubblicità non vi mostreranno mai, ma che è purtroppo abbastanza comune nell'intimità delle sale da bagno italiane.

Obonga, amica mia.
Siede a gambe divaricate, nuda, sul bidet.
In mano un elettrico, vibrante oggetto da tortura: un silkèpil!
(Lo so! Stavate pensando ad un bel vibratore pneumatico!)
Si appresta a torturare il suo inguine, avendo già oltraggiato l'interno coscia e il polpaccio.
Bzzzzzz- strizza gli occhi, quasi lacrima...
Bzzzzzhzzzzzbzbzzzzzzzzzz- trattiene il respiro e tende la pelle per evitare che il marchingegno si impigli.
Ahimè tutti sapete però che la donna possiede, al centro esatto del proprio corpo un setoso cespuglietto.
BzzzzzzGGGGGGGRRRZZZZHHHHHHBBBBZZZZZZZ!!!!!!!
L'aggeggio meccanico malefico si è subdolamente accaparrato tutto il suo ciuffo, stringendolo sadicamente tra i suoi ingranaggi e i milioni di pinzette.
Con un rantolo disperato, e cercando di non fare troppo rumore per non turbare l'amichetta che è venuta a far visita a sua figlia, strappa la spina dalla presa sul muro. Si getta a terra nuda come un verme, come da migliore simulazione di rigore ed inizia a contorcersi dal dolore con la macchinetta ancora aggrappata ai suoi genitali. Appena recupera il fiato e parte della sua ragione cinguetta: "Martiiiinaaaaaa, cara chiama il papà per piacere, digli di venire!" ed aggiunge secca "SUUUBIIIITOOOO"
Fu quel "subito" a convincere Martina che qualcosa non andava, corse a vedere cos'era successo, trovando la mamma a gambe divaricate con l'attrezzo aggrappato a peluria e labbro sinistro. "Che schifo!" disse la piccola e corse a chiamare il padre.

Appena l'uomo fece capolino in bagno, vedendo l'assurda scena cercò subito di rincuorare sua moglie: "Aspetta cara, corro a prendere la macchina fotografica!".

Quando Obonga mi ha poi raccontato il fattaccio, mi ha detto di non sapersi spiegare il perchè ciò sia accaduto: "Eppure quella stronza della pubblicità sorrideva alla grande!"

Obongo feedback

Per festeggiare le prime due settimane di vita di Obongo Forever, pubblichiamo una selezione di messaggi giunti in redazione.

"Da quando leggo Obongo Forever mi sento molto meglio. Prima avevo la sensazione che nessuno mi capisse, adesso di cui ho letto avuto poiche' stato essendo. Ho reso l'idea?"
Anonimo incompreso

"Il vostro blogghe curturarmente elevatamente mi a propriemente interesato assai. Grandissimamente complimente per esserlo scritto. Grazzie di quore."
Scarraputo Pascuale - Enna

"Gentile redazione di Obongo Forever, a nome dell'altissimo direttivo del Club Royale d'Europe vi porgo le felicitazioni per avere attirato la nostra attenzione. La vostra pungente satira nei confronti dell'attuale sistema politico italiano ci trova completamente concordi. Li cacceremo tutti, questi bolscevichi di *BEEP*! Un grazie a nome di tutte le belle nobili famiglie del nostro elitario club per il vostro contributo nel diffondere il messaggio monarchico. W VERDI!"
Vittorio E. - Savoia, Regno d'Italia

"Ue' redazione! Siete fortissimi! Dateci dentro con la vostra satira anti-fascio! Qui al centro sociale Nenno Spippolini vi leggiamo fisso. Siete troppo avanti. L'antimilitarismo pervasivo che occlude le comunita' non allineate al messaggio americanista e' di un'incisivita' baluginante. Cogliamo l'occasione per invitarvi alla sagra dell'arachide (rigorosamente non OGM) come ospiti d'onore. Vi abbiamo messo in scaletta dopo la retrospettiva sul cinema sovversivo panamense. Hasta la victoria Obongo!"
Gino "Fidel" Massarini - Borgorosso

"Obongo e' bellezza, vanita', fashion. Obongo e' stylish, glamour, retro'. Obongo respira dove la moda vive, crea dove il tempo e' un must e materializza arte in un framework di buongusto. Lights, camera, Obongo! Colori, suoni, sfilate, jetset, nudelook e artdeco. In due parole, Obongo Forever."
Gilles Checcabona, "ModaOggi" - Dicembre 2006

"Salve. A nome del Comitato per la salvaguardia del Proteo volevo ringraziarvi per la bella campagna che avete promosso. Anche se per ora i vostri articoli non parlano affatto del proteo, siamo certi che anche voi di Obongo Forever avete a cuore la sorte di questo simpatico animaletto. Probabilimente avete in cantiere diversi pezzi a riguardo o forse i vostri articoli non parleranno mai di proteo, anche se questo sarebbe un male. Cosa faremo poi quando il proteo sara' estinto? Chi mai scorrazzera' beato e felice nelle pozze melmose che si creano nelle grotte a 100 metri di profondita'? Ci metteremo gli scoiattoli? Le capre? Gli stambecchi? No! Nessuno puo' farlo bene come un proteo. Riflettete. Fate come noi: proteoggiamolo!"
Francesco De Santis - Assisi

"Questo sito e' bellissimo, veramente. Non trovo altre parole. E poi il livello degli articoli di Figghiu! Ah, che penna! Che umorismo! Che stile! E voi non lo conoscete bene come lo conosco io: e' anche una bella persona ed un bell'uomo. Definitivamente il blog dell'anno. E non lo dico solo perche' ha in ostaggio i miei DVD dei Puffi e non me li vuole rendere. Lo penso davvero."
Anonimo amico di Figghiu

"Carmeluzzo u'Gnaru, chissu missaggiu i' pi'ttia: il cigno ha cantato. Intesi 'cci siamo, ah? Le mele stanno int'o forno. Baciamo le mani a 'vvossia."
Pippo O'Carnefice - Gela

"Grande Obongo Forever! Siete bravissimi. Non preoccupatevi se per adesso in molti non vi capiscono. Succede a tutti all'inizio. E' successo anche a me. Quando al processo per il pluriomicidio ho detto che era Sgnakkabor il Venerabile che guidava la mia mano assassina. Hanno insinuato che fossi pazzo... Ah, ah! PAZZO! IO? Ops... Scusate, devo andare. Ho l'elettroshock delle 6. Continuate cosi', siete la migliore cosa che abbia mai letto."
Lettera firmata - Poggio Reale

"Grazie! Grazie! Grazie!"
dr. prof. Felice Gonfiore, primario del Centro di cura per Grandi Costipati - Viterbo

Disegnare un albatross

Qualche tempo fa sono rimasto colpito da un cartellone pubblicitario realizzato per una campagna in tutela degli albatross. Vicino alla scritta "abbiamo chiesto a Elizabeth, 10 anni, di disegnare un albatross" campeggiava un astruso pastrocchio raffigurante un mostro pennuto dal corpo di pollo arrosto e dalla testa di alieno.
Al di la' della discutibile aspettativa, secondo la quale e' normale che un bambino di 10 anni sia in grado di raffigurare un albatross, il messaggio mi ha fornito qualche spunto di riflessione per cercare di capire se il maestoso volatile abbia o meno qualche concreta speranza di farcela.
In altre parole: come appare il mondo agli occhi di un bambino di 10 anni?
Proviamo a fare un piccolo sforzo di immaginazione.

Cibo.
Cosa e' un suffle'? Cosa e' un timballo? Cosa e' una ribollita?
Nessuna speranza.
Cosa e' un cheeseburger? E un sofficino? Ti dice niente "pringols"?
Ora parli la mia lingua fratello!
Perche' il cibo oggigiorno sorride, schiamazza, balla e canta in compagnia di allegri animaletti o di rassicuranti personaggi della tv ed e' sempre accompagnato da giocose melodie che rimangono stampigliate nel cervello. Poco importa se sia zeppo di conservanti o di una serie di ingredienti dai nomi perlomeno inquietanti: E120, aspartame K, benzoato di sodio e via dicendo.
Tanto sono tutti scritti in piccolo in fondo alla confezione: chi se li fila.
Le scritte colorate sulla confezione, quelle si' che sono sinonimo di garanzia.
Gnam, gnam.
Vi immaginate la bisnonna, quella che si svegliava alle 7 del mattino per preparare il pranzo di Natale, esclamare disperata: "Oh no! Ho finito l'acido ortofosforico! E adesso con cosa le preparo le lasagne?"
Mettete vostro figlio di fronte ad un brodo di pollo e vi guardera' incuriosito: il pollo nasce in forma di cubetti, all'eta' di un mese fa harakiri, prima rotolandosi in un impasto di farina e uova (almeno fossero farina e uova!) e poi tuffandosi nella friggitrice, per rimbalzare infine dritto dritto nella scatoletta colorata con la M sopra.
Puo' questa sorta di pozzanghera giallastra provenire da un pollo?
No. La M di certo non sta per minestra.

Giochi.
Scacchi? Domino? Puzzle? Tangram? (Tangram???)
Forse un ragazzino intraprendente potrebbe avventurarsi fino al dizionario per cercare il significato di tali parole. Un po' come se qualcuno, nella nostra infanzia, ci avesse parlato di giochi come il Trovasecco, la Pantacucchera o il Frastaccone. Un gioco dove ci si siede e si pensa? E si pensa a cosa? Che razza di gioco e'? Non si ammazza nessuno? Dove si inserisce il cd?
Il piccolo Obongo, nipote di un amico, vedendosi regalare gli scacchi si e' prima lamentato perche' il frisbee quadrato non tornava mai indietro, poi, ripiegando sui pezzi, ha impugnato il re esclamando: e il bersaglio dove e'?
Siamo nell'era dei videogame, punto.
In particolare dei videogame dove pigiando la X e la O contemporaneamente si attiva il quadruplo calcio volante con mossa combo-bonus, ma non pigiando la X una volta, poi la O e poi la X e la O contemporaneamente, perche' in tal caso parte la mossa segreta che azzera i punti vita e apre il varco dimensionale per il prossimo livello.
Tutto chiaro?
Resta invece da chiarire perche' i pargoli abbiano dei riflessi micidiali che consentono loro di schivare virtuali colpi di karate portati ad un terzo della velocita' della luce, ma non sufficienti, ad esempio, per giocare a ping pong.
Ping pong? Si mangia?
Game over.

Cultura generale.
Questo esperimento forse e' gia' stato condotto in maniera piu' seria da qualche altra parte; io lo improvviso qui, con evidenti drammatizzazioni, certo di non discostarmi molto dalla realta' (ho insegnato ai ragazzini delle medie, quindi so di cosa parlo).
Ecco un'ipotetica conversazione insegnante-alunno:
I - Chi era Giulio Cesare?
A - Come faccio a dirlo se non so almeno il cognome!
I - E Marco Polo?
A - Il terzino dell'Atalanta.
I - Ah, questa poi! E "Il milione", allora?
A - L'ingaggio.
I - Dove si trova Bruxelles?
A - In Lussemburgo.
I - Metti queste parole in ordine alfabetico...
A - Albafe...?
I - OK, proviamo a scendere di livello: parlami di un argomento a piacere... Che ne so... La tua famiglia, i tuoi amici...
A - mmm... famiglia... amici... Amici! Ah si, questa la so! Teresina ha lasciato Fausto B. perche' nella prova di ballo lui non e' riuscito a completare il passo a due con Lella, che e' gelosa di Alfonso che ha ricevuto piu' punti nella sfida di sabato. Allora per assicurarsi il televoto ed il premio della giuria di esperti ha cantato un pezzo di Brinni Spir, pero' secondo me non ha trasmesso molte emozioni, anche se poi si e' commossa perche' le hanno detto in diretta che il suo cane ha l'asma e hanno mandato i videosaluti di suo zio che abita in Nepal.

Caro il mio volatile non vedo un futuro roseo per te.
Nella migliore delle ipotesi qualcuno potrebbe inventarsi il videogioco Albatronix; altrimenti tua ultima speranza sara' di finire nel mercato dei surgelati in forma di bastoncini. Almeno in tal caso la sopravvivenza della specie sara' assicurata; finirai in una pubblicita' con un baffuto marinaio e grazie alla riconquistata popolarita' tra i giovani, disegnarti non sara' piu' cosi' difficile.

giovedì 14 dicembre 2006

Buone festività di stagione!!

Qui di seguito è riportato un breve prontuario di tutto ciò che al catechismo non vi hanno mai detto ma che in fondo tutti noi abbiamo sempre saputo.
Premesso che il cibo tedesco fa male ed obnubila lo stomaco e di conseguenza anche la mente, vi mando i miei sinceri "auguri di stagione" (questo per essere super-iper-politically correct come i nostri cugini britannici... come se qualcuno glielo avesse chiesto per altro). Cheers, Obonga.

-MOSE': Inventore dell'impermeabile. Provateci voi a passare il Mar Rosso senza bagnarvi!!!
-EVA: Prima first-lady della storia, Biancaneve ha provato ad imitarla per evitare l'inseminazione artificiale (aveva sentito dire che dopo aver colto una mela la prima donna era rimasta incinta) ma l'omeopatia era ancora da perfezionare ai suoi tempi e lei pare abbia avuto solo una reazione allergica. Inventrice dell'indicativo imperfetto: rid-EVA, piang-EVA, etc...
-LAZZARO: Non sentiva mai la sveglia. Hanno dovuto chiamare Gesu' Cristo per farlo alzare e mandarlo al lavoro.
-ABRAMO: Non andava d'accordo con suo figlio, ma allora non esistevano i programmi della De Filippi per farci su due soldi.
-ISACCO: Inventore del telefono azzurro.
-GIUDA: La mafia si è ispirata a lui per il famoso "bacio ". Il suo vero nome era "ALI' " (Ji-Yud Alì) ma è stato successivamente occidentalizzato. Rivendicava a Gesù il diritto nominale alla carica di "Re dei Giudei".
-TOMMASO: Inventore del commercio: finchè non vedo non credo...
-I 4 EVANGELISTI: I primi scrittori di best-seller della storia. Dopo quasi duemila anni i loro libri sono ancora in testa alle classifiche mondiali.
-BUE E ASINELLO: I primi termosifoni della storia. Ogni Natale, milioni di persone in tutto il mondo ancora si domandano: quale va a destra e quale a sinistra? Gli animalisti di allora ribattevano che i due non facevano parte di nessuno schieramento in particolare.
-RE MAGI: Se le poste fossero già state attive a quei tempi probabilmente non li avremmo mai conosciuti.
-GIOBBE: Fantozzi è nulla al suo confronto. C'aveva una sfiga tale che quando passava sotto i balconi non gli cadeva la piantina di gerani in testa, ma tutto il terrazzino. Quando poi gli è stato chiesto durante un'intervista "E ancora credi?" lui ha risposto placidamente: "hm- mm -hh". Si era morso la lingua un secondo prima. Tuttavia esegeti di prima categoria hanno interpretato quelle parole come un "Sì, CREDO di aver bisogno di una vacanza".
-LA CREAZIONE: 6 giorni per mari, monti, fiumi... Ma neanche un disco-club. E ringraziate Eva che ha movimentato un po' la situazione.
-NOE': Ai suoi tempi il cielo soffriva di una grave incontinenza. Pare si fosse dimenticato di guardare il meteo la sera prima di imbarcarsi. Inventore dello zoo deambulante e di rimando del circo Togni e di Moira Orfei. Inventore del deumidificatore e precursore della crociera, che ai suoi tempi era gratis e ancora in fase di sperimentazione.
-GESU' CRISTO: Aveva sempre una guancia gonfia. Aveva moltiplicato i pesci ed aveva speso tutti i suoi soldi per l'acquario, così ha deciso di moltiplicare anche il vino per dimenticare. Inventore dello sci nautico. I romani lo mettevano sempre in croce facendogli le domande più assurde. Attore divenuto famoso per la sua interpretazione a dir poco divina in un famosissimo musical.
-LUTERO: Tradusse la Bibbia in tedesco per paura che qualcuno la capisse.
-SPIRITO SANTO: Era un gran ritardatario, infatti giunse in tempo solo per l'ultima cena.
-SAN FRANCESCO: Primo uomo ad essere in grado di parlare agli animali, tradusse la Bibbia in scimmiesco, zebrese e coniglico per paura che Lutero la capisse.
-CAINO e ABELE: Andavano d'accordissimo prima dell'invenzione della Playstation. Dopo cinque mesi a contendersi la stessa stuoia decisero di inventare il letto a castello.
-BABBO NATALE: qualcuno ha mai capito se il compleanno il 25 è suo o di Gesù Bambino? Nel caso tocca cambiare il regalo. Si sospetta che fosse il quarto dei Re Magi.

lunedì 11 dicembre 2006

Intervista a Fosco Maria Boccancelli

In esclusiva per Obongo Forever il celeberrimo filosofo e scrittore racconta in retrospettiva i suoi primi quindici anni di carriera all'indomani dell'uscita del suo ultimo libro "Eccesso di seppure".

OF: Boccancelli lei e' stato spesso etichettato dalla critica come un bastian contrario. Si riconosce in questa definizione?

FMB: Assolutamente no. Per niente.

OF: Forse a causa della feroce satira nei confronti della societa' del benessere che ha caratterizzato tutti i suoi primi lavori, quelli del periodo disgregazionista?

FMB: No, non mi trova d'accordo. In realta' il filo conduttore dei miei romanzi di quel periodo era un veemente attacco, celato dietro pungenti metafore, all'incalzante cultura consumistica volto a disgregarne i principi portanti che stanno alla base del benessere della societa'. Non si faccia fuorviare da quello che scrivono e dicono i critici.

OF: Nei salotti culturali si e' sempre mormorato che il passaggio all'erotismo, quello di "Turbami, mas!" il bestseller scritto per il mercato spagnolo, sia stato dettato da motivi puramente economici...

FMB: Falso! Su tutta la linea. Molti hanno additato come ragione per tale cambio di direzione il fatto che "Tracotanze di un filologo" non fosse andato poi tanto bene. In realta' c'e' un momento nella carriera di un artista in cui egli sente il bisogno di esplorare nuovi territori, di percorrere nuove vie, di farsi ispirare da nuove muse...

OF: Allora, cosa la spinse a scrivere quel libro?

FMB: Mi tagliarono il gas.

OF: Boccancelli lei e' da sempre un personaggio pieno di contraddizioni: prima disgregazionista, poi autore erotico, da sempre filosofo. Ma lei, come si definirebbe?

FMB: Bah... Io non mi sento cosi' pieno di contraddizioni... Oddio, forse un po' si... Ma non poi tanto... Qualche contraddizione! Ma no! Che dico, nessuna. Io mi definirei: una pioggia celeste nel mare delle parole.

OF: Ma da sempre lei e' stato definito come "un sole rosso nella terra dei suoni", c'e' anche sull'enciclopedia Treggatti!

FMB: Ah no, mi scusi, ma per una volta mi tocca dissentire! Contraddizioni o meno, la definizione che meglio mi descrive e' quella che le ho appena detto: un temporale nero nel monte del silenzio.

OF: Veniamo al suo ultimo libro "Eccesso di seppure". Molti ritengono che questo titolo sia un po' il manifesto del suo personalissimo stile letterario. Cosa puo' dirci a tal proposito?

FMB: Molti sbagliano seppure mossi dalla liberta' di esprimere il loro giudizio seppure errato.

OF: Indiscrezioni parlano del libro piu' complesso che Boccancelli abbia mai scritto: puo' riassumere la trama per i lettori di Obongo Forever?

FMB: Tutto falso. Le solite voci. La trama e' perlomeno lineare. E' la storia di un vaso Ming che contiene le tre essenze fondamentali del Karma shintoista e del viaggio immaginario che un monaco buddista intraprende per la conoscenza zen. Lo spirito guida annidato su una nuvola di fango e' il deus ex-machina della narrazione mentre il cane dalla lingua di tartaruga e' la classica nemesi che lo condurra' per sei volte alla follia. La scena si svolge tra l'iperuranio esteso e la Groenlandia, dove il rododendro saggio trovera' il portale per la dimensione degli gnomi-acrobati... preferirei non svelare altro.

OF: Un'ultima domanda all'uomo piu' che all'autore. C'e' un libro che le ha cambiato la vita?

FMB: "La dieta perfetta" di Carla Bassa Caloria; persi tre taglie.

OF: Un ultimo commento ed un saluto per i nostri lettori.

FMB: No, non sono d'accordo! Ah... no mi scusi, mi ero distratto... seppure...

venerdì 8 dicembre 2006

Quello che le donne ti dicono

Per la serie "Scene di vita vissuta", ecco un breve racconto liberamente tratto da un episodio occorso ad un amico milanese che citero' con un nome di fantasia: Obongo.

Obongo incontra una ragazza in discoteca, ci balla un po', i due si scambiano qualche effusione ed il numero di cellulare. Dopo una strategica uscita a quattro con la di lei sorella dai capelli color mattone ed un coraggioso amico rapidamente ingaggiato come quarto, il nostro si prepara all'attacco decisivo.
Certo Obongo avrebbe dovuto prestare piu' attenzione ai dialoghi intercorsi durante la cena. Gli erano forse sfuggite alcune frasi, quali: "io sono molto devota alla madonna del Carmine", "io vado in chiesa tutte le domeniche" e "Padre Malachia e' il mio consigliere spirituale"?
Forse era troppo intento a valutare la taglia del reggiseno che prometteva di essere abbondantemente sopra la terza.
Del resto si sa: gli uomini, talvolta, sanno essere pessimi ascoltatori.
Mai quanto il povero Obongo lo fu in quel caso.

Tutto era dunque pronto per la fatidica serata a due.
Un paio di SMS per un breve flirt nel pieno stile del nuovo millennio, fatto di faccine di punti e virgola, parentesi e frasi giuggiolone con malcelati doppi sensi, poi una chiamata e la decisione di vedere un film insieme, a casa di lei.
Obongo comincia a pregustare il sapore della vittoria facendo notare al suo amico, gia' precedentemente immolatosi come accompagnatore della sorella-cozza, come di li' a poco avrebbe inzuppato il biscotto, sfoderato il pitone e via dicendo, producendosi in dozzine di altre squallide metafore da maschio arrapato.
Certo Obongo avrebbe dovuto sapere che porta una sfiga maledetta vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso, ma il gorgogliante livello dei suoi ormoni era in quel momento tale da sviarlo da ogni saggia considerazione.
Se ne sarebbe pentito? Mai come in questo caso.

Obongo raggiunge dunque la ragazza nella sua dimora e la medesima lo invita dritto per dritto in camera sua dove potranno vedere indisturbati il DVD che lei ha noleggiato. A questo punto alcuni giurano di avere udito un "Si tromba!" provenire dalle mutande del nostro.
Obongo non ha mai smentito
Dandosi un formale contegno e sentendosi ormai padrone del campo, Obongo prende posto vicino alla sua nuova (presunta) conquista ed i due, abbracciati sul letto, guardano "Amori, baci e cuori", un mieloso e stucchevole b-movie hollywoodiano tutto lacrime, tradimenti e riconciliazioni, dallo scontato finale.
- Ti piacciono i film romantici? Io li adoro.
- Ah! Non dirlo a me, io mi commuovo sempre.
Obongo pensa che la vile menzogna verra' presto ripagata con sonante moneta, e qualche impaziente bacetto rubato durante la scena in cui Harry confessa a Trisha che John e' il padre di suo cugino malato di tubercolosi, lo convince ulteriormente di cio'.
Verso la fine del film arriva finalmente un bel bacio passionale.
E' la ciliegina sulla torta che Obongo ormai si presta ad assaporare.
Ha vinto, non ci sono dubbi.
Sui titoli di coda, decide di ritirare il premio.

C'e' un momento nella vita di tutti noi in cui ci accorgiamo che qualcosa e' andato storto.
Ad esempio quando abbiamo aggiunto per ore il sale nella pasta e continuando ad assaggiarla ci sembrava costantemente insipida: beh, gli spaghetti aglio, olio, peperoncino e zucchero sono qualcosa che e' andato storto.
Obongo trova perlomeno strano di essere sdraiato nel letto di una bella ragazza, in compagnia della suddetta bella ragazza, nella stanza di questa stessa bella ragazza, con la quale sta limonando ormai da una mezz'oretta buona e di essere ancora completamente vestito. I suoi tentativi di dare sfogo alle pulsioni che, vista la situazione ritiene piu' che ragionevoli, si spengono sul nascere ai puntuali impedimenti di lei.
Obongo sta assaggiando gli spaghetti allo zucchero.
Sput. Sput. Sput.

Capita l'antifona, da quel gran signore che e', Obongo rimette in sesto cio' che rimane del suo autocontrollo e con una gentile scusa decide che e' giunta l'ora per lui di rincasare.
Ma il peggio deve ancora arrivare.
"Certo una donna ha la liberta' di porre il limite dove piu' le aggrada e di ritrarsi, quantunque la situazione che ella stessa ha contribuito a creare, sembri favorevole a piccanti sviluppi" e' l'ultima riflessione che Obongo cerca di fare propria, prima del disastro finale.
Lei, infatti, si irrigidisce e sospetta che Obongo voglia solo consumare del sesso e se ne stia andando poiche' deluso nelle sue aspettative.
Niente male Sherlock Holmes!
E poi si dice che le donne fatichino a capire gli uomini!
Cosa poteva mai aspettarsi Obongo da una serata come questa?
Lezioni teoriche di fisica dei bosoni? Retrospettive sul teatro ellenico?
Eh no! Il povero illuso aveva capito proprio male. Sesso? Giammai!

Il paradossale dialogo che ne consegue, vede Obongo tentare di difendere la sua posizione: si', si aspettava qualcosa, e se a lei non va, pace, amici come prima, ma di certo non si vuole sentire colpevolizzato per questo.
Lei inveisce stizzita, cominciando a farneticare.
- Io sono gia' sposata...
- Beh, se me lo avessi detto prima, forse non ti avrei nemmeno chiesto di uscire...
- Io sono sposata... Con Gesu'!
Obongo e' ateo e questo e' il colpo di grazia.
In quel preciso istante perde gli ultimi due grammi di ritegno rimastigli ed al roboante roteare dei suoi zebedei, finalmente contrattacca:
- Ahhhhh! Potevi dirmelo prima! E chi sono io per competere con Gesu'? Mi chiamassi Budda o Allah, forse avrei delle speranze di portarti a letto! Ma con un avversario simile, quando mai ce la posso fare?

Lei perde definitivamente la brocca, forse non gradendo l'indelicato sense of humour accompagnato dal di lui tentativo di guadagnare la porta e lo ammonisce pesantemente:
- Non devi parlare cosi...
Tutti pronti? Ecco la mirabolante quaterna di capisaldi che Obongo si vede spiattellare in faccia a mo' di rosario dalla nostra eroina, ormai trasfiguratasi in un singolare essere a meta' tra Torquemada e Nostradamus.
- Ricordati che Gesu' ti guarda!
Obongo spaesato da questo primo fendente si guarda intorno, ma ancor'oggi giura che nessuno li stesse spiando.
- Gesu' ti giudichera'!!
Obongo muove un rapido deciso passo, guadagnando la porta, cercando di sfuggire lo sguardo di lei, ora definitivamente invasato.
- Gesu' giudichera' anche me!!!
Obongo, mentre si butta a rotta di collo sulle scale, fa' comunque in tempo a sentire la scoppiettante e degna conclusione a compimento del solenne anatema.
- Gesu' ci giudichera' tutti!!!!
Obongo alla fine della tromba delle scale (ecco il senso compiuto del "Si tromba!" citato prima) aveva gia' cancellato il numero della pazzoide, ma grazie al cielo ha in seguito trovato la forza di raccontare tale storia perche' non ne andasse persa la memoria a beneficio delle future generazioni.

Dove sono ora.
Obongo e' diventato direttore del Centro Professionale per la Proliferazione della Bestemmia in provincia di Arezzo. Ha vinto il premio "Scomunica 2006" con una irripetibile barzelletta sullo Spirito Santo. I pochi che la hanno sentita e hanno riso, sono morti per una misteriosa forma di autocombustione interna.
La ragazza si e' iscritta ad un sottogruppo oltranzista di penitenti scalzi cristiani rigenerati ed ora gira il mondo cercando di convertire qualsiasi cosa le capiti a tiro. E' stata da poco avvistata a Capo Verde mentre parlava del Pentateuco con una locusta.
L'amico ha fondato il Centro di assistenza sociale "Non piu' quarto" dove insegna ai giovani tecniche e trucchi per evitare di finire a fare il quarto a cena con la sorella-cozza di turno.
La sorella-cozza ha finalmente cambiato colore dei capelli: ora sono giallo arenaria.


giovedì 7 dicembre 2006

CensuRAI?

Il Ministro per le Interferenze negli Affari Nostri ha recentemente ridisegnato la legge sulla censura televisiva.
Ecco in breve come i nuovi emendamenti andranno a ritoccare programmi e palinsesti.

Cartoni animati.
Nei cartoni animati destinati ai bambini non potra' piu' essere mostrata alcuna scena di violenza. A farne le spese saranno i cartoni come Tonf & Sgarry. Non potendo i due eccedere in reciproche violenze gratuite, come percuotersi con mattarelli o ferri da stiro, i disegnatori della serie hanno pensato di farli ripiegare su attivita' alternative, il giardinaggio per Tonf e l'origami per Sgarry, sperando di incontrare almeno il gusto di una piccola fetta di spettatori: i ciechi. Per un inspiegabile cavillo saranno salvaguardati dalla legge gli spot che vanno regolarmente in onda durante la trasmissione: quelli dei giocattoli della serie "Sventrix" e dell'ultimo videogioco per PC "Monsterworld", dove si guida un guardiacaccia zombie maniaco e armato di forbici all'interno di un asilo nido femminile.

Talk show.
I partecipanti ai talk show dovranno d'ora in poi evitare di pronunciare qualsiasi tipo di parolaccia e soprattutto di bestemmia. La legge prevede un'ammenda da 1 fino a 6 mesi di copertine su Modella 6000 per un "vaffa" o volgarita' affini e addirittura l'ospitata ad libitum su tutti i canali italiani per un bestemmione creativo in diretta.
Lo Stato, in collaborazione con il Vaticano, si sta facendo promotore di un nuovo programma televisivo dal titolo "Io Vip perdono", nel quale Padre Adalgiso Porcaloca ascoltera' i sinceri pentimenti dei peccatori vip e discutera' con loro i metodi migliori per riconquistare la perduta grazia televisiva.

Nudo e sesso.
Giro di vite anche per il nudo e per le scene di sesso. In tutti i film la censura provvedera' ad eliminare le scene "improprie" sostituendole, laddove possibile, con dialoghi precedentemente scartati dal regista.
Niente stupore dunque se vedrete Jack Fritt e Albertina Jeudi che cominciano a sbaciucchiarsi in modo passionale, poi di colpo attaccano a giocare a pinella e pochi istanti dopo ancora si danno un ultimo bacio convenendo "e' stato meraviglioso".
Scene di sesso e di nudo potranno essere viste dalle 3 alle 5 del mattino e solo dietro pagamento di una "tassa della passera" da versarsi oltre al regolare canone, gia' da tempo battezzato amichevolmente dai teleutenti come "tassa del cazzo".
Eccezioni consentite dalla legge saranno tutti i servizi sull'ultimo calendario di veline, ballerine, showgirl, aspiranti modelle, attrici vere o presunte tali che tutti i contenitori pomeridiani (compresi diversi telegiornali) potranno continuare a mandare in onda indisturbati.
Per la serie: censura si! Ma nessuno tocchi il diritto all'informazione!
Puo' l'italiano medio sopravvivere senza sapere se il marzo di Santina Forelli sara' col culo esposto al maestrale o con una tetta in controluce? Ed il backstage? Come si sentiva mentre il fotografo le inquadrava il capezzolo? E' stato facile, o ha dovuto fare i conti con la sua educazione cattolica? L'importante e' che il tarchiato camionista che comprera' il calendario e lo appendera' nel cesso di casa sua sappia che le foto veicolano un messaggio artistico e non pornografico.

Televisione verita'.
In quella che il Comitato Unico Linea Opposta ha definito una vera e propria falla in questa legge, anche i programmi di questo genere verranno risparmiati dal censore.
"Non vogliono che i nostri figli vedano Tonf & Sgarry, due cartoni animati che si prendono a morsi sulla coda, mentre non hanno nulla da obiettare sul fatto che possano vedere un motoclista correre contromano in autostrada a 350 orari per finire spiaccicato contro un TIR!", puntualizzano quelli del Comitato.
"Crediamo che sia un nostro preciso dovere non intaccare la cruda quotidianita' e proporla scevra di ogni forma di censura, affinche' raggiunga il cittadino nella sua completezza onde ingererare in esso una coscienza matura sui veri valori della vita" ribattono dal Ministero.
Il dibattito su questo presunto "buco" nella legge (ribattezzato il "buco" del C.U.L.O.) continua aspro e senza esclusione di colpi; un alto dirigente del Comitato e' gia' stato denunciato e condannato per direttissima a 2 anni di reclusione per avere avanzato illazioni su come tali programmi vengano trasmessi con il solo intento di attirare quei telespettatori, dai dubbi gusti, che amano vedere gente che si spiaccica contro i TIR.

Reality show.
Pesanti restrizioni anche sui reality show.
Non potranno essere piu' trasmessi se il numero medio di telecamere per partecipante non sara' garantito in almeno 15, di cui almeno 5 installate a non meno di metri uno dal soggetto ripreso.
Il numero di microfoni procapite dovra' essere non inferiore a 10, di cui almeno un paio installati sotto pelle ed uno strategicamente situato in modo da catturare il benche' minimo rumore corporale.
Il numero minimo di zuffe consentito e' stato fissato in non meno di 4 al giorno, mentre e' stato fissato a 3 il tetto di argomenti intelligenti trattabili per bimestre.
Strette norme anche su abbigliamento e comportamento: le partecipanti ai reality ambientati su isole, atolli e basi lunari saranno obbligate a vestire mini-tanga in tessuto di ragnatela (vedi clausola sulla legge per l'informazione) mentre per i partecipanti uomini varra' l'obbligo di riuscire a limonare con almeno una controparte femminile entro la prima settimana di permanenza.
Per le trasmissioni settimanali in studio e' fatto assoluto divieto di invitare chiunque dimostri la conoscenza della lingua italiana o possa certificare un IQ superiore a quello di un limone.

Buona visione a tutti.

mercoledì 6 dicembre 2006

La raccolta differenziata

Vai a spiegare alla vecchia zia Carmelina che ora dovrà avere 4 pattumiere di colori differenti. Soprattutto perchè la zia Carmelina è daltonica! "Il sacchetto giallo è per la plastica zia Carmelina!" La vedi li', appallottolata nel suo scialle di lana ottenuto disfando i maglioni di generazioni di nipoti con un effetto a metà tra Missoni e il grunge da manuale, con una bottiglia vuota di acqua Minkiotta, a fissare i secchi dell'immondizia. "Zia Carmelina, l'umido si mette fuori tutti i giorni, mentre il secco solo il mercoledì e il sabato!" Zia Carmelina, che oltre che daltonica è anche un pò dura d'orecchio, chiede a gran voce cosa siano l'"orrido" e il "becco" che deve buttare via. Impossibile spiegarle esattamente le definizioni di umido e secco, tanto vale andare ogni giorno a casa sua a buttare via qualcosa di ciascuna categoria per permetterle di distinguere i sacchetti in base a quello che c'è già dentro. Zia Carmelina non capisce infatti il perchè non possa più incenerire tutto nel suo bel camino come si faceva una volta e non conosce molto bene la definizione di CFC e altri gas nocivi alla salute.
Ma Zia Carmelina non è la sola ad avere dei dubbi sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Nel paese dove lavoro, la raccolta differenziata viene praticata già da un anno ed ancora oggi il Signor Lello pur di non acquistare i sacchetti colorati ed andare al comune a ritirare il bidone blu e quello giallo, preferisce caricarsi i sacchetti indifferenziati in macchina e farsi dodici kilometri per gettarli in un cassonetto del capoluogo dove la raccolta differenziata ancora non è arrivata.

In fila all'ufficio postale del medesimo paesino due comari chiacchierano per ingannare l'attesa.
"Oggi ho dimenticato di mettere fuori il sacchetto bianco dell'umido! Adesso tornerò a casa e ci sarà la puzza degli avanzi del cavolo soffocato che ho fatto ieri!" - fa' la prima.
"Certo che erano bei tempi quelli in cui non c'era la raccolta differenziata!" - fa' l'altra con aria nostalgica come se parlasse di quando l'uomo ancora non era stato cacciato dall'Eden!
"Eh si, ora ho la cucina invasa da sacchetti colorati, tutti mezzo vuoti, tranne per lo scatolone dove raccolgo la carta, che per giunta viene ritirata il mercoledì, quando io porto i bambini presto a scuola e mi dimentico sempre di metterla fuori, e se piove poi! Sai che casino!"
Hanno le lacrime agli occhi, mentre ripensano agli sforzi fatti per acquistare la cucina più alla moda e ai sacrifici fatti per pagarla, mettendo in croce mariti e figli pur di averla più bella della cognata stronza; infatti tutte le donne hanno una cognata stronza. Ora se la vedono scempiata da sacchetti e secchi colorati, e studiano di abbattere muri e camerette per ricavare una stanza nascosta dove riporre l'immonda immondizia differenziata!

Per iniziativa del comune del paesello, inoltre, si è deciso di adornare le vie periferiche per attrarre maggiore turismo. Ed ecco, con entusiastica partecipazione degli abitanti, che la suddetta decorazione prende corpo con tanti sacchetti colorati, contenenti artistico pattume multicolor, gettati in corsa dai finestrini per dare un'aria postmoderna alla squallida periferia.

Poco importa che ora sarà meno probabile mangiare un pesce che ha mangiato del plancton che ha mangiato le ceneri del nostro spazzolino da denti incenerito; prima le nostre cucine erano più in ordine!

A Natale siamo tutti piu' buoni

A Natale siamo tutti piu' buoni, recita un popolare luogo comune.
Ne siamo proprio sicuri?
Addentriamoci un po' nella piu' bella delle feste, da svariate angolature.

I bambini: vittime o carnefici?
Genitori che auspicano per i propri figli una corretta educazione, libera dalle falsita' delle superstizioni e lontana dai percorsi dell'ignoranza, bombarderanno gli stessi sventurati pargoli con una massiccia dose di informazioni che confonderebbero la piu' promettente delle menti in erba. Un simpatico omone grasso con la barba bianca e vestito di rosso, passera' stanotte per lasciare dei regali. Per compiere tale gentile gesto si premunira' di intrufolarsi direttamente in casa quando nessuno dei presenti lo stara' osservando. Hai voglia di spiegare che per tutto il resto dell'anno chiunque altro tentasse un'operazione simile sarebbe passibile di una denuncia per violazione di domicilio! Difficile anche proporre le attenuanti del vestito rosso corredato di cappellino col ponpon e dello scarso parcheggio disponibile per le renne, per le quali sussiste anche il problema aggiuntivo degli eventuali escrementi che finirebbero sui marciapiedi! Altro che il sacchettino raccoglitore: a Babbo Natale servirebbe una vanga. I piccoli assatanati di regali ma non di matematica sicuramente non avanzeranno remore al pensiero che lo stesso vecchietto, per altro in una forma fisica degna del miglior Barry White, riuscira' praticamente in contemporanea ad effettuare la consegna in tutte le case del mondo. Accetteranno passivamente la bufala in cambio della PlayCube Hologram Xperience 9000. Certo, hanno pagato a caro prezzo il sopraggiunto pacco regalo. Hanno dovuto per contratto essere "buoni" per tutto il periodo prenatalizio. Menti giovani ma gia' astute che per avere mangiato la minestra vedranno ricompensato lo sforzo di avere rinunciato all'ennesimo Lordoburger con le patatine OGM e la Ultracola allo zucchero. Superfluo aggiungere che Babbo Natale depennera' puntualmente dal suo database di bambini buoni, tutti i negligenti bimbi africani che venendo meno alle premesse non hanno mangiato la minestra, anzi, non hanno mangiato praticamente niente e non solo prima di Natale, ma durante tutto l'anno.
No, no, no. Monelli. Niente regalo.

La prima fesseria non si scorda mai.
Perche' non possiamo semplicemente dire ai bambini che a Natale si fa una grande festa per celebrare qualcosa e che per tale evenienza molti trovano carino scambiarsi dei regali? Solo perche' a noi e' stato raccontato di Babbo Natale, troviamo giusto continuare a propinare la vaccata? Cos'è, una vendetta intergenerazionale? Allora e' giusto anche continuare a raccontare che i bambini nascono sotto un cavolo, come si faceva qualche tempo fa, o che la masturbazione conduce alla cecita'... a proposito, non trovate che lo schermo sia fuori fuoco? Il fatto che un essere umano abbia meno di dieci anni non dovrebbe essere usato come una scusa per iniziarlo alle fesserie. Fesserie dalle quali poi molti in eta' adulta non si riprenderanno piu', continuando a credere per esempio che buttare il sale nel pozzo faccia scomparire le verruche, o che consultare un mago possa risolvere problemi di salute, lavoro o danaro. E' l'inizio della spirale: una volta iniziato, non c'è più ritorno. A meno di prendere il pargolo, e di punto in bianco confessargli solennemente: "Hai presente quelle cose che ti abbiamo insegnato su Babbo Natale, la cicogna, e l'onestà premiata? Ecco, erano tutte puttanate, figlio mio. Ora, arrangiati!". Avreste mai il coraggio?

Buoni, ma quanto buoni?
Ma e' quasi Natale, siamo tutti piu' buoni! Buoni? Interroghiamoci per un secondo sul senso della bonta'. Cosa e' che facciamo o che ci proponiamo di fare a Natale per essere migliori? L'unica differenza con tutti gli altri giorni e' che ci facciamo i regali e che ci sforziamo di passare qualche ora in piu' con i familiari. Allora la misura della bonta' risiede nel numero di regali che siamo in grado di fare? O nel peso specifico di ogni singolo regalo? Come assegnare punti-bonta' ad un regalo? Vale la media o la media pesata? C'e' piu' bonta' nelle quattro paia di calzini di lana, puntuale regalo della nonna, o nel fermacarte di piombo e ottone proveniente dal cugino ricco di secondo grado? Quello che conta e' il pensiero: ma se non fai i regali a nessuno e gli altri li fanno a te, il pensiero che conta e' che tu sei un puzzone.

Natale con i tuoi...
Mi sento invece in dovere di spezzare una lancia a favore del mega ritrovo in famiglia. Ho infatti la fortuna di provenire da una famiglia nella quale ogni membro (tutti, eccetto il sottoscritto) e' dotato del buonsenso necessario a farsi sopportare fino all'espletamento delle formalita' natalizie. Ora per favore finitela di associare la parola "membro" ad "il sottoscritto" e proseguite nella lettura. Pace per quelle congreghe di centinaia di individui tutti uniti da un tragico destino nello stesso cognome. Con un piccolo sforzo possiamo perfino immaginarceli. Il patriarca, nonno Napoleone, 106 anni e 5 bypass, posato in un angolo vicino al caminetto dalla vigilia a Santo Stefano, dove a turno le cinquantasette nipoti di primo grado passano cercando di destare la sua attenzione sventolandogli il faccia il bis nipote di turno, che lui puntualmente confonde con il Gesu' Bambino del presepe. Peppino, uno dei figli, da non confondersi con Peppe, Peppiniello, Peppone, Peppetto, Peppuccio, intento a far sedere a tavola i bambini... Gia', perche' in queste occasioni c'e' sempre la tavolata dei bambini; quella dove neanche Belfagor in persona oserebbe avvicinarsi a Natale. Per non parlare poi dei parenti fantasma, quelli che si materializzano solo il 24 dicembre alle 20:30 e spariscono il 25 alle 02:00 ed ogni volta hanno il candore di esclamare: "Maaaqqquanto sei cresciuuuto, quasi non ti riconoscevo!". Manco abitassero in un avamposto groenlandese che non possono passare a salutare se non in quel preciso fatidico momento.
E la tavolata dei grandi? Scegliete un posto qualunque: se sopravviverete al pranzo, composto da ventisette portate distinte, ognuna delle quali ben oltre il fabbisogno calorico quotidiano dello Yeti, ci sara' sempre l'allegro dibattito del giorno a ottundervi il cervello in maniera definitiva.
- Hai visto chi si tromba il centravanti della nazionale?
- Sai che hanno arrestato Paolo Fanfulla? Come chi e' Paolo Fanfulla?? Il vincitore del Grande Fratello 14!
- Ah! Il mio computer ha un problema: scompare tutto. Tu che sei esperto, cos'ha?
- Un contadino in Nebraska ha vinto centomilioni di milardi di dollari alla lotteria! E ora, come fara' a spenderli tutti?

A Natale siamo tutti piu' buoni.
Se fosse vero, vi prego, non fatelo sapere ai cannibali.

XXXV Giochi Olimpici - Testosteropoli 2032

Gli atleti di tutto il mondo sono da oggi impegnati nelle XXXV Olimpiadi dell'era moderna, le prime dopo la sofferta decisione del Comitato Olimpico Internazionale di liberalizzare il doping, dopo gli inutili svariati tentativi di combatterlo nelle precedenti edizioni.
Cresce l'attesa per le tante star dello sport presenti.

Ha destato non poche curiosita' la squadra di basket giapponese, in particolare da quando la nota casa farmaceutica Boyer e' diventata sponsor del quintetto. A dispetto della statura media del popolo nipponico, notoriamente non tra le piu' imponenti, nel team figurano ben sette giocatori sopra i tre metri, due dei quali capaci di attraversare il campo in cinque passi. L'ala pivot Kemira ha realizzato un'impressionante media record nelle qualificazioni al torneo olimpico: 122 punti, 85 assist e 7 palloni stritolati con mani e denti. Nessuna novita' rilevante per il Dream Team Americano che si presenta con le solite stelle NBA.

Nel calcio si presenta come outsider la nazionale del Burkina Faso che, a dispetto della sua scarsa tradizione nel gioco, schiera un undici di giocatori estremamente dotati. Nel senso letterale del termine: dotati alle estremita'. Grazie alle novita' introdotte dal nuovo tecnico ucraino Miskuliov i giocatori africani hanno infatti sviluppato dei piedi di dimensioni sovrumane e sono praticamente invincibili su ogni tipo di contrasto. Il capitano Obongo e' in grado di sferrare un tiro di potenza tale da poter fermare un aereo in fase di decollo. La nazionale del Burkina Faso e' sponsorizzata dalla famosa multinazionale Like, che ha lanciato per l'occasione una nuova linea di scarpette da calcio, con numeri dal 76 in su; come forma promozionale i giocatori hanno cucito personalmente le proprie scarpette per poi ricomprarle in negozi americani ad un prezzo maggiorato del 350%.

Nell'equitazione cresce l'attesa per lo strabiliante fantino italiano Auro Centa, famoso in tutto l'ambiente, oltre che per i brillanti risultati sportivi, per il suo attaccamento al cavallo. Ha ribadito in piu' occasioni che lui del frustino non avra' mai bisogno.

Nel pingpong femminile gli occhi sono tutti puntati sulla star della nazionale indiana Indira Visnu. L'indiana si e' segnalata tra l'altro anche per gentilezza e simpatia: dopo la conferenza stampa si e' trattenuta per altri dieci minuti nei quali ha firmato autografi e stretto la mano a tutti i 3.500 fans accorsi per salutarla.

Nel nuoto si preannunciano scintille fra la veterana danese Elga Mermaid e la giovanissima ungherese Johanna Belugah. Ai giornalisti che le chiedevano quali allenamenti specifici avesse fatto per fronteggiare la temibile avversaria, la Mermaid ha risposto con un "Nulla di particolare" con un lieve sorriso fra le branchie.

Nel ciclismo i pronostici sono chiusi da quando il campione olandese Lennart Van Hepo e' tornato in attivita'. "Dopo l'impianto dei due nuovi cuori ed il settimo trapianto di rene pensavo proprio che la mia carriera fosse finita" ha dichiarato Hepo ai microfoni, aggiungendo "ma grazie alla tecnologia inventata dal professor Kruger ed ai suoi ventricoli in lega, sono tornato, piu' forte e veloce che mai". Hepo ha di fatto dimostrato all'ultimo Tour de France quanto veritiere fossero le sue affermazioni, scalando il Monte Bianco con la bici a tracolla a causa di una improvvisa tormenta di neve e vincendo la tappa con un distacco di un giorno e mezzo sul secondo.

Le Olimpiadi sono la vetrina ideale per tanti atleti impegnati nelle piu' svariate discipline, ma nessuna di esse puo' vantare il fascino che da sempre l'atletica esercita sugli spettatori. Ciliegina sulla torta del programma, sono da sempre, i cento metri piani. L'indiscusso re della velocita' e' lo statuario Ken Dope, americano di origine giamaicana. A causa della esuberante forma fisica di Dope gli organizzatori sono stati costretti ad allargare le dimensioni delle corsie della pista. Quest'anno Dope, oltre tutti gli avversari, ha superato anche i 215 chili di peso per un metro e settanta di altezza, con una massa grassa corporea pari al - 1,5%. Questo inverosimile coefficiente sta ad indicare che, non solo il corpo di Dope e' privo di qualsiasi tipo di grasso, ma e' addirittura capace di bruciare per osmosi una piccola percentuale del grasso dei corpi che gli si trovano vicini. Chiaramente soddisfatti i manager della bevanda sponsor che supporta Dope. "Qui alla Drogatorade non abbiamo dubbi: Dope stabilira' il nuovo record mondiale, correndo i cento metri sotto i 6 secondi... sempre che questo noioso vento contrario non cambi finalmente direzione... In tal caso, ne vedremo delle belle!"

Tutto e' pronto quindi per stasera, quando nello stadio di Testosteropoli l'ultimo tedoforo accendera' la fiamma olimpica. Trattasi della ex sprinter greca Ana Bolizantis, vera e propria icona dello sport ellenico. La Bolizantis detiene a tutt'oggi il record dei duecento metri piani maschili ed i non piu' giovani la ricorderanno certamente per il celebre spot di un rasoio trilama. La Bolizantis e' ora impegnata in una durissima battaglia contro tre leucemie, due melanomi, sei cancri e quattordici altre disfunzioni varie che la hanno inspiegabilmente attaccata alla giovane eta' di 34 anni. "Spero che i giovani trovino nello sport un maestro di vita ed una carriera pulita e piena di soddisfazioni, proprio come e' stato per me. W lo sport!" proclama ancor'oggi con voce ferma la Bolizantis, tra una dialisi e l'altra.

Una curiosa notizia per concludere: in sintonia con i cessati controlli antidoping e la liberalizzazione dell'impiego di qualsiasi sostanza da parte degli atleti, la fiamma olimpica stessa non sara' una semplice fiamma, ma una lingua di fuoco alta 126 metri generata da un reattore nucleare alimentato da un mix di cesio 137, raggi cosmici e antidiuretici vari.

Che vinca il migliore.

lunedì 4 dicembre 2006

Welcome to the Obongo

Obongo e' un blog creato con l'intento di regalare e regalarmi qualche momento di ilarita'.
Una pagina o giu' di li', tema libero... missione: far ridere.
Chiunque abbia qualcosa da dire in tal senso e' il benvenuto su Obongo.

Per chi si chiedesse da dove viene il nome Obongo, ecco la semplice spiegazione.
E' la crasi del nome Oberon, il re delle fate nel "Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare", con il nomignolo Mongo, personaggio diversamente abile citato in maniera alquanto politicamente scorretta come ritardato nel film "Tutti pazzi per Mary".

Obongo e' un nome partorito dalla mia fantasia ed ogni riferimento a personaggi della vita reale o marchi registrati e' da ritenersi assolutamente casuale.

Soprattutto quello a personaggi della vita reale.

Parzialmente.

Welcome to the Obongo.