domenica 5 aprile 2015

Intervista a Frà Sefatta

Nella giungla sempre più densa di personaggi pubblici dal discutibile profilo, Obongo Forever ha intervistato per voi il cappuccino Frà Sefatta, opinionista conteso da giornali e televisioni per il suo stile sobrio e temperato, fatto di punti di vista che piacciono a tutti, fondati su certezze granitiche e imperturbabili.

OF – Buongiorno Frà Sefatta.
FS – Il buongiorno si vede dal mattino, carissimo Obongo Forever.
OF – Lei è diventato un personaggio che piace a tutti; forse anche complice il livello infimo raggiunto dalle show-girl e dagli urlatori di turno spacciati come opinionisti, il pubblico sembra apprezzare il suo pensiero.
FS – Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace ed il pubblico ha sempre ragione.
OF – Ecco, proprio questo: il suo pensiero sembra fornire delle garanzie, dei punti fissi, immutabili e incrollabili ed in un periodo di incertezze questo è un valore. Che ne pensa?
FS – Mah, caro il mio Obongo, la sola cosa certa è la morte e alla fine dei conti quello che conta è la salute.
OF – Proviamo a capire meglio chi è Frà Sefatta. Ad esempio: la politica, se ne interessa?
FS – I politici una volta che arrivano al governo pensano solo alla poltrona e poi sono tutti corrotti, al giorno d’oggi non c’è più differenza tra destra e sinistra; è tutto un magna-magna.
OF – Io ho letto da qualche parte di una sua simpatia per la destra, conferma?
FS – Beh si sa che i comunisti mangiavano i bambini e quando c’era il duce i treni arrivavano in orario.
OF – Cambiamo argomento: lo sport, lo segue?
FS – Certo, lo sport è maestro di vita. Mi piace tanto il nuoto che è lo sport più completo e anche il tennis, che però sviluppa solo un braccio. Il calcio lo guardo solo se gioca la nazionale perché il campionato è malato e le partite sono truccate. Ogni tanto guardo la Formula 1, ma alla fine il pilota conta poco, le gare si decidono ai box al cambio gomme. Ovviamente guardo sempre l’atletica leggera che è la regina di tutti gli sport.
OF – La vediamo spesso ospite di trasmissioni culinarie; com'è il suo rapporto col cibo?
FS – Mangio molto pesce perché contiene fosforo che fa bene al cervello; ovviamente il pesce lo accompagno col vino bianco, e parlando di vino, al giorno d’oggi è tutto fatto con le polverine. Certo un bicchiere di vino a pasto fa bene, e in verità uno può bere quello che vuole, l’importante è non mischiare. Sto attento alla pasta, anche se quello che fa ingrassare sono i condimenti. Per finire, un po’ di verdura ripulisce ma faccio attenzione alla frutta a pasto che gonfia e tengo sempre presente che è bene alzarsi da tavola con un leggero appetito.
OF – Beh, lei stesso sembra tradire questo consiglio, vista la sua mole, diciamo, importante.
FS – Io non sono grasso, ho le ossa grosse e una disfunzione ormonale.
OF – Vista la sua esperienza in materia, un consiglio, un posto dove mangiare bene per i nostri lettori?
FS – Per mangiare bene basta andare dove si fermano i camionisti.
OF – Frà Sefatta lei è un punto di riferimento per tanti: che consigli si sente di dare ai giovani d’oggi?
FS – Lo studio è importante anche se oggigiorno un diploma non vale più niente. I laureati sono tutti a spasso mentre gli extra-comunitari ai semafori guadagnano un sacco di soldi. Vengono in Italia per rubare il lavoro agli italiani.
OF – E lei da studente come era?
FS – La matematica la capivo ma la professoressa me l’ha fatta odiare; andavo bene in latino, importante perché apre la mente e serve a parlare meglio l’italiano. Sarei stato bravo anche in storia, se non fosse stato per tutte quelle date da ricordare. La musica mi ha sempre affascinato, e ogni volta che l’ascolto mi convinco che le note che non si suonano sono più importanti di quelle che si suonano.
OF - Insomma Frà Sefatta, di qualsiasi cosa di parla lei si aggrappa saldamente a stereotipi triti e ritriti? Ora mi dirà che qui una volta era tutta campagna!
FS – Proprio così, quando ancora c’erano le mezze stagioni.
OF – Ma non si stanca mai di parlare sempre e solo per luoghi comuni?

FS – Caro il mio Obongo, in ogni luogo comune c’è un fondo di verità.


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