lunedì 20 agosto 2007

Ferragosto 2068, gli USA invadono la Svizzera

Il 15 agosto 2068 il governo americano ha dato il suo ok all'operazione militare "Emmenthal", invadendo con le sue truppe il confine meridionale della Svizzera.
La perdurante crisi tra i due paesi non ha purtroppo trovato sbocchi diplomatici. Gli Stati Uniti si sono da tempo fatti portavoce presso le Nazioni Unite di una mozione che richiede l'invio di ispettori qualificati per controllare che la Svizzera non nasconda strumenti di idrodiffusione di massa. Dal 2020 infatti, anno di esaurimento delle riserve mondiali di petrolio, l'acqua e' diventata un bene prezioso e fondamentale per l'economia, in special modo per quel che concerne l'alimentazione dei motori ad idrogeno.
La Svizzera con le sue innumerevoli sorgenti naturali e' divenuta nel corso degli anni uno dei maggiori esportatori di acqua, mentre gli Stati Uniti dal canto loro, flagellati dagli sconvolgimenti climatici relativi all'Effetto Serra, hanno visto diminuire le proprie risorse del prezioso liquido fino al lumicino. In questi ultimi mesi il prezzo dell'acqua svizzera e' raddoppiato e Washington ha tacciato il governo elvetico di destinarne clandestinamente grandi quantita' ai produttori di cioccolato mediante tubature non conformi alle norme americane. La sdegnata risposta dei rossocrociati non si e' fatta attendere: "non nascondiamo proprio niente e ad ogni modo, con la nostra acqua ci facciamo quello che ci pare" ha affermato il ministro Herbert Mastigatz.
L'escalation e' diventata inarrestabile a seguito delle roventi dichiarazioni del presidente americano George W.W.W. Bush (nipote dell'ex presidente George W. Bush) che in svariate occasioni ha accusato la Svizzera di essere una minaccia planetaria. "Non ci sara' pace sulla terra finche' ci saranno tubature che non si possano controllare", "La croce vera e' quella di Dio, non quella della bandiera Svizzera", "Cosa metteremo nei motori delle nostre auto, il cioccolato fondente?", "La Svizzera e i suoi Cantieri sono una minaccia per l'umanita'", "La nostra intelligence mi ha informato che i terroristi della Jihad elvetica sono pronti a colpire", questi ed altri avvertimenti sono stati ignorati da Berna, la quale ha categoricamente rifiutato le ispezioni da parte degli idraulici americani.
Nonostante le pesanti dichiarazioni provenienti da oltreoceano e le molteplici manifestazioni a sostegno del popolo elvetico e della sua acqua, nessuna delle altre nazioni del pianeta ha proposto un piano concreto per sventare il conflitto. Alle moltitudini che accusavano Bush di volere solo andare a prendersi l'acqua svizzera gratuitamente e di avere contemporaneamente trovato una scusa per spendere qualche miliardo di dollari in armamenti, i governi hanno risposto facendo lo gnorri. Da par suo, proprio due giorni fa, lo stesso Bush aveva annunciato che il rifiuto aveva una sola possibile motivazione: "la Svizzera e' colpevole e l'America lo dimostrera', provando al mondo che nasconde ed utilizza in maniera criminale degli strumenti di idrodiffusione di massa. God bless America!"
Al seguito dell'ultimatum scaduto alla mezzanotte, le truppe americane partite dalle basi Nato italiane, hanno invaso la Svizzera. Nonostante la resistenza opposta dagli abitanti sia stata nulla e molti dei militari siano stati addirittura ospitati gratuitamente in chalet dotati di ogni comfort, le maggiori citta' sono state comunque bombardate, nella migliore tradizione della guerra preventiva.

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