A fronte di tante donne che si
lamentano di uomini che le trattano sempre peggio, noi di Obongo Forever
abbiamo rintracciato una testimonianza in controtendenza, una lettera aperta a
tutte le donne del mondo che mostra come da qualche parte là fuori ci siano
ancora esemplari di maschi esemplari.
Donne di tutto il mondo, vi scrivo
questa lettera aperta perché voglio condividere con voi tutte la mia storia, e
soprattutto il suo lieto fine.
Anche io come voi avevo perso la
fiducia nel genere maschile.
Troppe storie andate male, troppi i
ragazzi insensibili che hanno solo approfittato di me, giocando con i miei
sentimenti quando quello che volevano davvero era soltanto il mio corpo.
Nessuno che mi abbia mai fatto
sentire speciale come pensavo di meritare; sempre ad inseguire un sogno, sempre
a pensare che fossi io che sbagliavo qualcosa.
Poi un giorno è arrivato lui,
Obongo, il mio esemplare di maschio esemplare.
Voglio chiamarlo così, perché forse
non è perfetto, ma sicuramente fa di tutto per essere perfetto per me.
Si dice che la perfezione non
esista, ma l’impegno e la volontà e le mille attenzioni quotidiane sì.
Alcuni esempi della vita di tutti i
giorni parlano più di mille parole, care amiche mie.
Non c’è scritto da nessuna parte
che dobbiate subire il mutismo di un cavernicolo al quale non potete rivolgere
la parola durante la partita in televisione; io con Obongo posso parlare di
jazz e ikebana a qualsiasi ora, perché vengo prima dello sport e a lui il
calcio non interessa neppure.
E quando andate in giro, l’unica
cosa che il vostro uomo dovrebbe guardare siete voi e non tutte le passanti con
le poppe grandi e le chiappe sporgenti; Obongo non ha occhi che per me, lui le
altre donne non le degna neanche di uno sguardo.
Vogliamo parlare di frequentazioni?
Non avete firmato un contratto che vi obblighi ad uscire sempre e comunque con
i suoi amici di infanzia dai soprannomi ridicoli: il Grollo che a quarantasette
anni vive con la mamma, Frugno che si lava solo nei mesi dispari e Doremi noto
per la capacità di intonare motivetti ruttando.
Obongo frequenta solo persone di un
certo spessore: è membro del club della poesia, fa volontariato e i suoi tre
migliori amici sono una pittrice newage, un ingegnere nucleare e un intellettuale
cinese in fuga dal regime.
Donne, se avete letto fino a qua,
so che in voi si sta pian piano riaccendendo la speranza.
E allora leggete ancora: il mio
Obongo cucina divinamente, stira le camicie ed è ordinatissimo.
Nel suo armadio i vestiti sono
riposti in ordine cromatico.
La cosa che mi ha fatto
letteralmente cadere ai suoi piedi?
Per non litigare sulla posizione
della tazza del WC ha scritto una piccola applicazione per il telefonino e l’ha
collegata ad un sistema meccanico che ne comanda l’apertura e la chiusura; così
basta schiacciare un pulsante sul cellulare prima di andare in bagno e si trova
la tazza nella posizione desiderata.
Geniale il mio Obongo!
Ora però amiche mie vi starete
chiedendo se il mio maschio esemplare abbia un difetto; ebbene sì, ce l’ha.
Tenetevi forte.
Ha un debole per le scarpe, proprio
come me!
E così quando mi viene voglia di
viziarlo, usciamo insieme ed andiamo a comprare un paio di scarpe eleganti, dei
mocassini casual o qualcosa di sportivo e trendy al tempo stesso.
Riuscireste a pensare a un difetto
migliore di questo?
Potrei stare ore qui a parlare di
Obongo, del suo pollice verde o del fatto che gli piace il blu acquamarina e che
sa il significato di parole come “bouillabaisse” e “eyeliner”, ma rischierei di
allontanarmi dal punto.
Il punto è che la speranza esiste
donne di tutto il mondo.
Il vostro esemplare di maschio
esemplare è là fuori.
Lo riconoscerete in qualche modo.
Lo riconoscere perché è davvero
diverso.
Come io ho riconosciuto il mio.
Tenete gli occhi aperti.
Vi abbraccio tutte,
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