venerdì 10 luglio 2009

Cosa leggi di bello, Obonga?

Obongo e l'amico Obongao si preparano per uscire.
Da baldi ventiquattrenni pregustano una serata di altissimo spessore culturale a base di gin lemon, musica (musica?) da discoteca e belle coetanee, continua fonte di ispirazione per i loro adolescenziali pensieri a base di topa, tette, chiappe e tecniche di accoppiamento.
A casa di Obongo, i due mangiano una pizza, sbevacchiano un po' di birra e chiacchierano a trecentosessanta gradi dei grandi temi dell'umanità: la topa, le tette, le chiappe e le tecniche di accoppiamento.
Con l'aumentare della birra, il tono della conversazione si fa sempre più aperto ed amichevole, fino a sfociare in confidenze sul soggetto della sessualita giovanile, sia vissuta sulla propria pelle che, nella maggior parte dei casi, sentita raccontare.
Si confrontano a viso aperto su topa, tette, chiappe e tecniche di accoppiamento.
Prima di uscire c'è ancora il tempo per un paio di bicchieri di liquore di mirto; il giusto propellente per la serata che sta per iniziare. L'allegria ne beneficia immediatamente ed i due, strascicando qualche parola, blaterano ridanciani un sacco di storiacce da caserma, per lo più inventate di sana pianta, a proposito di topa, tette, chiappe e tecniche di accoppiamento.
I due inebriati amiconi, dopo un rapido controllo del look, sono ormai quasi sulla porta, quando Obongao si accorge improvvisamente che la giovanissima Obonga (sorella di Obongo) siede sul divano, tutta intenta a leggere qualcosa.
Forse intenerito ed incuriosito dalla solitaria lettrice o forse pensando che è sempre bene coltivarle fin da piccole, Obongao sfodera un benevolo impulso fraterno, cercando di palesare interesse nei confronti della giovane. Obongao imposta quindi la sua miglior voce da fiction e sforzandosi di ricordare cosa mai leggesse lui all'età di quattordici anni che non fossero giornaletti porno, interroga così Obonga:
"Non esci con le tue amichette oggi?" [Obongao fraterno]
"No" [Obonga, lapidaria Obonga]
"Ah, vedo che stai leggendo qualcosa." [Obongao perfino paterno]
"Si" [Obonga e i suoi monosillabi]
"E che cosa leggi di bello, Obonga? Topolino? Paperino? La settimana enigmistica?" [Obongao con sorrisetto placido da nonno bonario]
"L'interpretazione di Kierkegaard del Don Giovanni di Mozart" [Obonga, fulminante Obonga]

La mascella di Obongao quasi dislocata gli impedisce un qualsiasi tentativo di risposta ("Non l'ho ancora letto", sarebbe suonato peraltro scontato).
I due escono e proseguono dunque verso la loro promettente serata dopo avere preso coscienza della lezione appena imparata; sulla strada ricominciano a parlottare fitto fitto di Kierkegaard, topa, tette, chiappe e tecniche di accoppiamento, non necessariamente in quest'ordine.


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