domenica 7 dicembre 2014

Balla che ti passera

Al fine di trovare Obonghe disponibili, l’Obongo single si impegna in mille e più una attività, non lesinando all’occorrenza buone dosi di sforzo fisico.
Ecco una carrellata di alcuni dei modi in cui questi novelli passeri solitari sono pronti a mettersi in gioco pur di trovare la loro solitaria controparte.

Le palestre
Le palestre sono da sempre un ricettacolo di single di nuovo e lungo corso.
Prendiamo un Obongo che è stato scaricato di recente, dopo una confortevole relazione durata molti anni in cui il movimento più intenso in cui si produceva era la combinazione “apri frigo, versa birra”; colpa di una fidanzata indulgente che non prestava più caso al coefficiente α-Adiposo stabilizzatosi nel tempo sull’aumento di un chilo ogni due mesi.
Passato il periodo di elaborazione del lutto, prende la fatidica decisione: si iscrive in palestra per rimettersi in forma e aumentare le chance di avvicinare nuove Obonghe.
Trattandosi spesso di un novizio alla sua prima esperienza fra manubri e bilancieri, il commerciale di turno non fatica a vendergli un pacchetto completo a base di body, step, fit, aero, cardio, hip, hop, vascular, kickbox fino ad arrivare, in casi estremi, alla capoeira e al deltaplano.
Tipica in questi casi l’imprescindibile affiliazione al corso di tendenza; l’ennesimo mix di musica ed esercizi ginnici dal nome colorito e attraente, tipo Pilates, Zumba, GAG, Fist-Pump o Gronka.
Il corso è sempre tenuto da un pluridecorato campione con esperienza decennale, nonostante la nuova disciplina sia stata inventata di sana pianta solo un paio di mesi prima da qualche furbo pubblicitario per rinfrescare un po’ l’offerta, sposando una volta ancora marketing, ritmo e moda.
L’Obongo ammaliato dalle tutine colorate e aderenti delle saltellanti Obonghe in sala non fa caso a questi dettagli e suda contento per ore con un solo obiettivo in testa.
Non appena trovata la passera solitaria inizia a diradare le presenze in palestra per tornare a dedicarsi soddisfatto alla routine frigo-birra e riportare il coefficiente α-Adiposo all’antico splendore. 

Balli latino americani
Altro porto di mare che accoglie Obonghi single alla deriva e smaliziati cacciatori sono i balli latino americani.
La domanda che l’Obongo single si pone in questo caso è: “Dove potrei trovare un branco di passere solitarie che sappiano danzare sinuosamente e allo stesso tempo si lascino toccare senza che manco debba presentarmi prima e, soprattutto, al riparo da una denuncia per molestie?”
“Ah, dimenticavo: coniugando il tutto con la mia smisurata e disinteressata passione per i balli latino americani?”
La risposta sono ad esempio la salsa e il tango, balli nei quali l’Obongo single può avventurarsi in strusciamenti più o meno audaci con perfette sconosciute, eliminando tutta quella seccante trafila in cui dovrebbe prima convincere la controparte a farlo: gli basta presentarsi in una sala piena di gente con la stessa passione e infilarsi nel mezzo.
Seguendo questa invitante prospettiva chi sceglie, ad esempio, la salsa si butta in pista e inizia a ricopiare i passi proposti dal maestro Pedro Alvarez Obongòn a velocità sempre crescente. Raggiunto un livello accettabile nel mulinare i piedi ed ondeggiare le anche, è pronto per far roteare un’Obonga dietro l’altra, di qua e di là, di sopra e di sotto, acchiappandola nella maniera che ritiene più conveniente.
Gli addetti ai lavori sostengono che il tango sia un po’ più raffinato; forse il passo non altrettanto esagitato garantisce un ballerino mediamente meno sudaticcio. Il tanguero poi, affermano le tanguere, è un po’ come un karateka che combatte in tre quarti: per ogni nuovo passo che padroneggia, guadagna una cintura di un colore diverso facendo aumentare le sue quotazioni presso le Obonghe, le quali lo considerano, livello dopo livello, un ballerino interessante, un ballerino di qualità, un ballerino figo e, infine, al culmine del suo percorso artistico, il padre dei loro figli.
I balli latino americani presentano una percentuale di abbandono inferiore rispetto alla palestra.
Una volta scoperto che funziona, l’Obongo inizia ad affinare la tecnica e con l’affinamento della tecnica si appassiona per davvero al ballo per via della facilità con cui conquista sempre più passere solitarie.

La discoteca
L’attività da single per antonomasia resta però la discoteca.
Indicata soprattutto agli Obonghi che non hanno niente da dire ad Obonghe che non hanno alcuna voglia di ascoltarli, anche per via dell’assordante tunz tunz tunz di sottofondo.
In particolare, in questa sede ci occuperemo del grinding.
Questo ballo (ballo?) è nato dalla cultura (cultura?) hip-hop del mondo anglosassone.
Per l’Obongo single è l’attività in assoluto meno dispendiosa in termini calorici.
Consiste nel pagare un biglietto di ingresso in discoteca e, ad una certa ora, addentrarsi in pista.
L’unica preoccupazione vera dell’Obongo interessato al grinding è quella di accertarsi di essere in una discoteca frequentata da donne con scarsissima autostima (ma se vi trovate nel mondo anglosassone questo non dovrebbe riuscirvi difficile) e che l’ora sia tarda, in modo che le suddette abbiano già consumato l’equivalente alcolico di una squadra di rugby che festeggia i play-off (ma se vi trovate nel mondo anglosassone questo non dovrebbe riuscirvi difficile).
Per altro tali Obonghe sono individuabili con disarmante facilità: vestite come gli incarti dei regali di Natale, prorompono in risate che producono gli stessi decibel di un aereo in decollo e perdono l’equilibrio ogni due passi, finendo gambe all’aria e attirando l’attenzione di tutti i presenti per via del perizoma in vista o dell’assenza del medesimo.
Una volta giunto il momento propizio, l’Obongo si posiziona in piedi vicino a cotali signorine.
Le signorine, una volta rilevata la presenza dell’Obongo, registreranno mentalmente anche la presenza di un nuovo apparato genitale maschile nel loro raggio d’azione ed entro breve tempo vorranno constatarne l’effettiva disponibilità sfregandoci sopra le terga con vivace energia.
Come palline impazzite in una roulette che gira, quando le chiappe dell’Obonga in perlustrazione si fermano sul numero dell’Obongo prescelto, ecco che nasce un amore.
Adatto a quegli Obonghi che non fanno molto caso se la solitaria di turno è una passera, una cernia o un armadillo, il grinding non genera quasi mai rapporti duraturi.
Al risveglio dopo una notte di passione infatti la passera solitaria volerà via quatta quatta dall’Obongo che l’aveva temporaneamente conquistata, chiedendosi smarrita come tutto ciò sia potuto succedere, lei che in genere seleziona i partner per il loro pedigree reale e numero di titoli accademici collezionati.

La fragilità delle relazioni amorose instaurate attraverso il grinding in discoteca spingerà alla fine l’Obongo solitario verso qualche ballo latino americano o, peggio ancora a tornare in palestra per iscriversi ad un corso.
Di Gronka.

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